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SVIZZERALe votazioni cantonali degli altri...

25.09.16 - 17:08
Le votazioni cantonali degli altri...

BERNA - No all'eleggibilità degli stranieri nelle autorità cantonali di Neuchâtel, no all'"imposta piatta" ad aliquota unica nel canton Svitto, no all'uscita di San Gallo dal concordato scolastico Harmos. Sono state tutte bocciate le proposte più controverse sottoposte questo fine settimana al voto popolare nei cantoni.

Il popolo era chiamato ad esprimersi su temi locali in 11 cantoni, otto svizzero-tedeschi e tre romandi. Ecco di seguito una sintesi delle principali decisioni:

I NEOCASTELLANI, per la seconda volta in nove anni, hanno rifiutato, con una maggioranza del 54%, di concedere agli stranieri con permesso C e cinque anni almeno di residenza nel cantone, il diritto di essere eletti nel Consiglio di Stato o nel Gran Consiglio. L'innovazione, che avrebbe conferito a Neuchâtel il titolo di cantone più progressista in materia, era stata accettata di stretta misura dal parlamento cantonale in giugno. Un voto negativo era già uscito dalle urne nel 2007.

Gli SVITTESI hanno respinto con un 78,8% di no l'introduzione nel cantone di una "flat rate tax" con un'aliquota d'imposta di base non più progressiva ma uguale per tutti. Il Cantone prevedeva di incassare 130 milioni di franchi in più all'anno. Il nuovo sistema, associato a una serie di deduzioni sociali e già introdotto nei cantoni di Obvaldo e Uri, era stato criticato in particolare perché avrebbe gravato fortemente sul ceto medio a vantaggio dei redditi milionari.

Nel vicino canton LUCERNA i cittadini hanno rifiutato (58% di no) una iniziativa socialista che chiedeva un aumento dell'imposta sugli utili delle imprese. Rischiano però ora di farne le spese a loro volta: per turare un "buco" finanziario di oltre mezzo miliardo di franchi, il governo già prospetta un aumento del moltiplicatore d'imposta, che verrebbe a colpire anche i singoli contribuenti oltre alle imprese.

Futuro della scuola in gioco invece nel canton SAN GALLO, dove è stata respinta con quasi il 70% dei voti una iniziativa che propugnava l'uscita dal concordato Harmos, entrato in vigore a livello svizzero nel 2009 e finora avallato da 15 cantoni. Gli stessi sangallesi lo avevano approvato in votazione nel 2008. Vero obiettivo dell'iniziativa, sostenuta dalla sola UDC, era di impedire l'introduzione del piano di studi unitario per la Svizzera tedesca "Lehrplan 21" (Piano d'insegnamento 21). Il comitato promotore si opponeva in particolare all'obbligo di una seconda lingua straniera nella scuola elementare.

Rovescio per l'UDC anche nel canton ZUGO. I votanti hanno respinto con una maggioranza del 60% una iniziativa di questo partito per l'uso esclusivo del dialetto svizzerotedesco nelle scuole dell'infanzia nonché per alcune materie del ciclo primario e secondario (educazione fisica, musica e lavori manuali). Gli hanno preferito un controprogetto che ammette l'uso del dialetto all'asilo ma senza costrizioni, mentre il "buon tedesco" sarà obbligatorio a partire dalle elementari.

Nel canton ZURIGO le imprese non dovranno versare contributi per finanziare gli asili-nido. I votanti hanno respinto con una maggioranza del 70,5% un'iniziativa in tal senso della Lista alternativa (AL). I costi continueranno quindi ad essere sostenuti per i due terzi dai genitori e per un terzo dai comuni.

A NIDVALDO il parlamento non dovrà in futuro decidere per ogni legge se introdurre o meno un limite temporale di validità. Un'iniziativa popolare in questo senso promossa da PLR e UDC con l'intento di ridurre le normative è stata bocciata con il 57% dei voti.

Nel vicino OBVALDO i cittadini si sono opposti con il 54% dei voti a una riduzione dei contributi per alleviare i premi di cassa malattia delle persone meno abbienti. Il PS aveva lanciato il referendum perché contrario a risparmiare sulle spalle delle persone a basso reddito.

Nel canton URI i deputati del Gran Consiglio dovranno accontentarsi anche in futuro delle indennità giornaliere di presenza attuali: i cittadini hanno respinto con una maggioranza del 65,9% un aumento da 160 a 200 franchi.

Tornando alla Svizzera romanda, i GINEVRINI hanno deciso, con un 83% di sì, di modificare il sistema maggioritario in modo da permettere un'elezione tacita già al primo turno degli esecutivi comunali, quando il numero di candidati corrisponde al numero di seggi vacanti. Oltre il 57% ha poi approvato la diminuzione della deducibilità dalle imposte delle spese di spostamento fra l'abitazione e il luogo di lavoro. Il limite ammesso sarà ormai di 500 franchi, il più restrittivo in materia in Svizzera. La somma corrisponde al prezzo di un abbonamento annuo ai trasporti pubblici.

Nel VALLESE, infine, sono stati approvati con il 72,6% dei voti la creazione di un Consiglio della magistratura e con il 76,3% dei consensi una modifica del sistema di elezione dei magistrati.

 

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