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BERNA - La revisione della Legge federale sugli esami genetici sull'essere umano (LEGU) dovrà prevenire abusi e garantire la protezione della personalità tenendo conto dei progressi della tecnica e del moltiplicarsi dei test offerti anche via Internet.
In consultazione le proposte sono state generalmente state accolte positivamente. Il Consiglio federale ha quindi incaricato il Dipartimento federale dell'interno (DFI) di presentare un disegno di legge entro la primavera del prossimo anno.
La revisione prevede norme più precise circa gli esami diagnostici prenatali ammessi, allo scopo di garantire la protezione del nascituro. Per evitare problemi interpretativi, il DFI esaminerà la possibilità di migliorare la terminologia, precisa un comunicato.
Inoltre sarà vietato comunicare ai genitori il sesso del nascituro prima della fine della dodicesima settimana di gravidanza, come chiesto da una mozione della socialista argoviese Pascale Bruderer .
La nuova legge disciplinerà anche gli esami genetici che non rientrano nel campo medico. I test per individuare caratteristiche particolarmente degne di protezione, come ad esempio le analisi delle attitudini sportive, nell'ottimizzazione dell'alimentazione o nello stabilire l'origine etnica, potranno essere prescritti solo da medici o farmacisti. I laboratori incaricati di eseguire queste analisi sono soggetti a un obbligo di autorizzazione.
Gli altri esami possono essere richiesti direttamente dai clienti anche al di fuori dell'ambito medico, anche attraverso Internet (ad esempio i test riguardanti il colore dei capelli o degli occhi oppure la capacità di percezione del gusto). Il Consiglio federale ha deciso di mantenere questa distinzione e, in fase di elaborazione del disegno di legge, esaminerà se è il caso di precisarla ulteriormente tenendo conto delle critiche espresse nell'ambito della procedura di consultazione, aggiunge la nota.
