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SVIZZERAProposto un sostegno finanziario ai media

05.09.14 - 12:10
La Commissione federale auspica pure la creazione di una fondazione ad hoc, indipendente dallo Stato
Proposto un sostegno finanziario ai media
La Commissione federale auspica pure la creazione di una fondazione ad hoc, indipendente dallo Stato

BERNA - I media svizzeri hanno problemi finanziari e non riusciranno ad affrontare da soli le turbolenze generate dall'imporsi dell'era digitale. La Commissione federale dei media (COFEM) auspica quindi un sostegno finanziario per l'intero settore, focalizzato sull'innovazione, e propone la creazione di una fondazione ad hoc, indipendente dallo Stato. Queste raccomandazioni sono state avanzate dalla Commissione oggi a Berna nel corso di una conferenza stampa, nella quale è stato presentato un rapporto sulla situazione del panorama mediatico elvetico.

 

I media ricoprono un ruolo fondamentale per la società e soprattutto per la democrazia, ha sottolineato Hans-Peter Rohner, membro della COFEM, nonché presidente del consiglio di amministrazione di PubliGroup. Per questo motivo bisognerà fare in modo che essi possano continuare a garantire anche in futuro un'offerta informativa ampia e diversificata per tutte le regioni linguistiche e culturali della Svizzera.

 

I profondi cambiamenti che stanno scuotendo il settore dei media, radio e TV comprese, non sono dovuti unicamente alla digitalizzazione, ma anche alle nuove abitudini dei consumatori. Il diffondersi della "cultura dell'informazione gratuita", la possibilità di scegliere tra innumerevoli supporti mediatici e fonti d'informazione, nonché la rapidità con cui le notizie vengono pubblicate, tutto ciò ha profondamente modificato il rapporto con l'utente. Con conseguenze in parte anche drastiche per i media tradizionali.

 

La stampa quotidiana, locale, regionale ma anche nazionale, è la principale vittima, hanno rilevato gli esperti della Commissione: essa si trova infatti a fare i conti con un calo di lettori e di annunci pubblicitari, senza disporre di modelli di commercializzazione sostenibili per quanto riguarda l'offerta di informazioni online. Il cambiamento in corso è tangibile: "non sappiamo dove si andrà", ha rilevato Rohner. Si delinea quindi la necessità di ricorrere a misure più flessibili.

 

Tra i provvedimenti menzionati dalla Commissione figurano l'introduzione di un sovvenzionamento delle prestazioni di base dell'Agenzia telegrafica svizzera (ats), il sostegno della formazione e del perfezionamento professionale dei giornalisti, l'agevolazione di progetti di innovazione nel settore, l'aiuto a nuove start-up e finanziamenti per la ricerca mediatica.

 

Gli attuali aiuti alla carta stampata - ribassi sulle tariffe postali per la distribuzione dei giornali (50 milioni di franchi) e uno sconto sull'Iva (73 milioni) - non sono, secondo la COFEM, più sufficienti. Per questo motivo essa chiede il loro abbandono in favore di nuove misure non più legate unicamente al supporto cartaceo, quanto piuttosto alla qualità e all'innovazione.

 

La COFEM raccomanda anche l'istituzione di una fondazione indipendente dallo Stato sulla falsariga di quanto fatto con Pro Helvetia per la promozione culturale o con il Fondo nazionale svizzero (FNS) per la ricerca. Essa dovrebbe garantire l'indipendenza delle misure di sostegno e allo stesso tempo sostenere e realizzare progetti nel settore mediatico e promuovere lo sviluppo della qualità dei media e del giornalismo.

 

Istituita nel novembre 2012 dal Consiglio federale, la Commissione federale dei media ha il compito di osservare il paesaggio mediatico elvetico, di analizzare i problemi e formulare raccomandazioni all'indirizzo del governo. Non ha per contro alcun potere decisionale. È presieduta dal Otfried Jarren, professore presso l'Istituto specializzato nei media dell'Università di Zurigo e conta 13 membri provenienti dai diversi settori dei media e dalle diverse regioni linguistiche della Svizzera.

 

Ats

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