Il crollo in borsa delle azioni di Credit Suisse non ha intaccato gli stipendi dei vertici della banca. Anzi. Il Ceo ha infatti intascato 12,7 milioni, ovvero il 31% in più rispetto al 2017
ZURIGO - Il crollo in borsa dell'azione di Credit Suisse (-38%) non ha avuto alcun impatto negativo sugli stipendi dei vertici della banca nel 2018, che al contrario sono fortemente aumentati: il CEO Tidjane Thiam ha incassato 12,7 milioni di franchi, il 31% in più dell'anno prima. E sull'arco di tre anni e mezzo potrebbe aver polverizzato tutti i record.
Non solo nude cifre, obiettivi strategici e finanziari: anche fattori "morbidi" quali il comportamento e l'approccio etico sono stati alla base della retribuzione ottenuta nel 2018 dal Ceo di Credit Suisse.
Stando alle cifre pubblicate oggi nel rapporto d'esercizio della società la pioggia di milioni ha interessato tutta la direzione: i dodici membri hanno ricevuto 93,5 milioni, contro i 69,9 milioni del 2017.
Anche per il presidente del consiglio di amministrazione Urs Rohner l'anno passato è stato assai positivo: il compenso è salito dell'11%, raggiungendo 4,7 milioni. L'intero organo di sorveglianza si è spartito 10,4 milioni (+6%).
Il CEO Thiam torna quindi nel ristretto gruppo dei top manager con retribuzioni a doppia cifra, pur non riuscendo a raggiungere il concorrente Sergio Ermotti, il cui lavoro per UBS è stato onorato con 14,1 milioni di franchi nel 2018.
Il portale finanziario Inside Paradeplatz ha fatto un po' di conti, calcolando che Thiam sia riuscito nell'impresa definita storica di guadagnare nei soli tre anni e mezzo in cui è alla testa di Credit Suisse 60 milioni di franchi: 26 milioni nel 2015 (compresi compensi per i mancati bonus da parte dell'ex datore di lavoro), 12 nel 2016, 10 nel 2017 e 13 nel 2018.
Nel frattempo dall'entrata in carica del manager franco-ivoriano l'azione ha perso il 54% del suo valore in borsa. Il titolo Credit Suisse è fra quelli che più ha subito le conseguenze della crisi finanziaria: all'inizio del 2007 valeva 96 franchi, oggi è scambiato a meno di meno di 12 franchi.
A titolo di paragone, uno stipendio di 12,7 milioni di franchi equivale a quanto uno svizzero medio guadagna in 163 anni. Un ticinese deve lavorare per 190 anni per ricevere la stessa cifra.
Credit Suisse spiega il bonus: «Per i risultati e per la sua etica» - Non solo nude cifre, obiettivi strategici e finanziari: anche fattori «morbidi» quali il comportamento e l'approccio etico sono stati alla base della retribuzione ottenuta nel 2018 dal Ceo di Credit Suisse Tidjane Thiam.
Stando al rapporto sulle remunerazioni il forte aumento rispetto all'anno prima si spiega anche con il fatto che nel 2017 il manager franco-ivoriano aveva rinunciato volontariamente a una parte del bonus. La componente variabile è così esplosa, salendo di quasi il 50% a 9,3 milioni.
Per determinare questo importo la banca ha tenuto conto non solo delle prestazioni operative del 2018, bensì anche dei risultati della ristrutturazione annunciata tre anni fa e che nell'anno in rassegna è ufficialmente terminata. L'istituto ha guardato all'utile ante imposte, ma anche alla base dei costi e alla capitalizzazione, tutti parametri che sono migliorati.
Nel modello di remunerazione viene però tenuto conto anche della performance relativa, del posizionamento sul mercato, di fattori legati a controlli, rischi e aspetti legati. Vi è anche un «giudizio non finanziario» di Thiam, che valuta aspetti quali la gestione dei talenti, il comportamento, l'etica, il lavoro in squadra e la capacità di conduzione.
«Thiam ha dato il buon esempio in termini di impegno personale verso gli standard di condotta e di etica del gruppo», si legge nel rapporto. Oppure: «Thiam ha favorito lo spirito di squadra e la collaborazione tra i membri della direzione, cosa che si è diffusa in tutta l'organizzazione».