Ne è convinto il CEO di SIX Group Jos Dijsselhof. Un'azione legale della Confederazione?: «Non sarebbe una buona idea»
ZURIGO - L'Unione europea non concederà il prolungamento del riconoscimento dell'equivalenza borsistica svizzera. Ne è convinto Jos Dijsselhof, CEO di SIX Group, la società che gestisce la borsa elvetica, che non crede in una proroga di sei mesi.
In un'intervista diffusa oggi dai giornali del gruppo Tamedia, Dijsselhof punta il dito contro il Consiglio federale, reo di non aver siglato l'accordo quadro con Bruxelles. La Commissione europea ha discusso ieri della possibilità di estendere per sei mesi l'equivalenza borsistica, ma non ha ancora preso una decisione definitiva, che però è attesa nei prossimi giorni.
Rifiutando di commentare la situazione prima di una comunicazione ufficiale da parte dell'Ue, Dijsselhof ha affermato che un'eventuale azione legale da parte della Confederazione presso l'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) non sarebbe una buona idea. «Tale modo di procedere prenderebbe anni e non ci aiuterebbe», ha dichiarato alla stampa.
Secondo l'olandese, mettere in atto un piano B che prevede la negoziazione delle azioni svizzere solo dal SIX non causerebbe alcun problema alla maggior parte degli operatori. Non solo: l'attività borsistica svizzera potrebbe anche inizialmente migliorare nel caso in cui l'equivalenza non venisse concessa. Attualmente, il 30% delle transazioni sui titoli delle maggiori società elvetiche sono effettuate sulle piattaforme di scambio europee.
In caso di mancato prolungamento, l'equivalenza borsistica terminerà il 31 dicembre. Gli operatori dell'Ue non avranno dunque più il diritto di negoziare azioni alla borsa svizzera. L'anno scorso, sempre in questo periodo, Bruxelles l'aveva accordata per un periodo limitato a un anno, che sta giungendo a scadenza.
Qualora dovessero venire accordati sei mesi supplementari, Berna avrebbe più tempo per mettere a punto un accordo istituzionale: il rinnovo dell'equivalenza è strettamente legato a progressi in questo campo.
Venerdì il Consiglio federale ha lanciato una consultazione su un progetto d'intesa con l'Ue, nell'ambito della quale verranno coinvolte le varie cerchie interessate. Il governo farà il punto sul dossier in primavera.