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Il costo delle misure di sicurezza è giudicato troppo elevato, molti rinunciano a portare le pecore sull'alpe di Rosswald
SION - I danni provocati dal lupo incitano un numero crescente di allevatori vallesani ad abbandonare quest'attività. Mentre le greggi di pecore si apprestano a raggiungere per l'estate i pascoli in altitudine, una trentina di questi animali sono già rimasti vittima del predatore.
Le analisi del DNA hanno confermato la presenza di un lupo nella valle di Hérens, dove una prima aggressione si è verificata il 15 maggio. Da allora ne sono state registrate altre tre, con un numero di vittime salito a 30. Un'altra incursione è stata segnalata agli inizi di maggio vicino alla valle di Illiez.
Il dato è perlomeno inquietante e la frustrazione dilaga fra gli allevatori, rileva oggi all'ats Rinaldo Pfammatter, macchinista e allevatore dilettante a Ried-Brig (VS). Anche se non si è ancora manifestato nella regione, l'animale è in grado di percorrere grandi distanze in un solo giorno, rileva l'allevatore.
In estate, l'alpe di Rosswald accoglie da 600 a 700 pecore appartenenti a 30 allevatori. Per custodire gli animali, i proprietari hanno assunto un giovane pastore basco, nonché un cane.
Ma il costo rappresentato dalle misure di sicurezza è giudicato troppo elevato dagli allevatori, molti dei quali hanno deciso di rinunciare, afferma Daniel Steiner, presidente dell'associazione altovallesana degli allevatori di pecore dal naso nero, una razza tipica della regione.
Ulteriori analisi sono in corso per stabilire se le aggressioni registrate questa primavera sono attribuibili a uno o più lupi. Dovrà pure essere stabilito se si tratta di un maschio o di una femmina e se l'animale si è già manifestato in precedenza in Vallese.
Sulla base di questi elementi e di un rapporto del servizio vallesano dell'agricoltura, le autorità cantonali vaglieranno l'eventualità di ordinare l'abbattimento del predatore.
