Iniziativa 200 franchi, l'allarme dello sport: «Eventi a rischio»

Sei federazioni sportive lanciano la campagna: temono ripercussioni sulla visibilità, sulla formazione delle giovani leve e sul ruolo economico dello sport. I promotori dell'iniziativa: «puro e semplice allarmismo»
BERNA - Sei federazioni sportive svizzere hanno lanciato oggi a Berna la campagna contro l'iniziativa "200 franchi bastano!", in votazione il prossimo 8 marzo. Temono ripercussioni sulla visibilità, sulla formazione delle giovani leve e sul ruolo economico dello sport.
In un comunicato congiunto, Swiss Olympic, Swiss Basketball, SwissTopSport, Swiss Paralympic, la Federazione svizzera di ginnastica (FSG) e l'Associazione svizzera di football (ASF) riportano come la Società svizzera di radiotelevisione (SSR) trasmetta ogni anno circa 9'000 ore di sport in diretta, tra televisione, radio e streaming, in tutte le regioni linguistiche. Oltre la metà delle cronache concernono discipline che esulano dall'interesse principale dei media.
Si tratta di un'offerta unica in Europa, si legge ancora nella nota, che andrebbe persa in caso di accettazione dell'iniziativa.
Con la votazione dell'8 marzo viene dunque messo in discussione il futuro dello sport svizzero. Con il dimezzamento del canone gli atleti perderebbero il loro palcoscenico e il loro pubblico.
Secondo la presidente di Swiss Olympic, l'ex consigliera federale Ruth Metzler-Arnold, «i giovani hanno bisogno di modelli da seguire in televisione. Se queste immagini dovessero scomparire, lo sport perderebbe di attrattiva. L'iniziativa SSR tocca dunque il cuore della promozione dello sport in Svizzera».
Tra i vari eventi trasmessi dalla SSR vengono citati nella nota il meeting Weltklasse di atletica a Zurigo, il Tour de Romandie di ciclismo o i campionati del mondo di hockey su ghiaccio. Il presidente della FSG Fabio Corti sottolinea invece l'effetto della trasmissione dei principali eventi ginnici - come Gymotion, la Swiss Cup di Zurigo, o il Memorial Arturo Gander che si svolge in alternanza tra Chiasso e Morges (VD) - per i suoi 375'000 affiliati. «Le nostre manifestazioni creano del valore aggiunto per le regioni ospitanti, motivano i giovani e rafforzano la cultura associativa. La SSR è l'unico ente che garantisce una copertura equa in tutte le regioni linguistiche. I canali privati non sono in grado di rappresentare questa diversità, ciò significa che in caso di dimezzamento del canone, la ginnastica perderebbe la sua esposizione mediatica».
Eventi a rischio - Anche l'associazione SwissTopSport, organizzatrice di 21 diversi eventi, mette in guardia dalle conseguenze della riuscita dell'iniziativa. «Le manifestazioni sportive non sono soltanto una fonte di emozioni, ma anche un motore economico fondamentale, in grado di creare un valore aggiunto annuo di 11 miliardi di franchi, e una parte della nostra identità. Senza la SSR eventi quali la regata di Lucerna, il concorso di salto con gli sci di Engelberg (OW) e il Laax Open di sci e snowboard freestyle (GR) perderebbero portata sponsor e attrattiva e la loro esistenza, perlomeno sotto la forma attuale, sarebbe minacciata», spiega la direttrice Luana Bergamin.
Peter Knäbel, presidente dell'ASF, rappresenta 430'000 membri e sottolinea come «una SSR indebolita significhi meno visibilità e quindi meno nuove leve, meno dinamismo e meno diversità».
Swiss Paralympic, per voce della sua direttrice Conchita Jäger, teme invece una perdita totale di visibilità e di sponsorizzazioni. «Grazie alla SSR i Giochi paralimpici beneficiano di una grande piattaforma, particolarmente rilevante per una fondazione finanziata da sponsor e donazioni. È il solo modo per i nostri atleti di realizzare i loro sogni e di rappresentare dei modelli per i giovani con disabilità. Questa iniziativa minaccia la rappresentazione delle minorità e di conseguenza la loro inclusione».
Infine ha preso la parola Andrea Siviero, presidente di Swiss Basketball. «Per la nostra federazione la SSR è un partner essenziale. Una copertura nelle quattro lingue è fondamentale per lo sviluppo della nostra disciplina. Senza una presenza mediatica nazionale i club, le federazioni e gli atleti non sarebbero più in grado di finanziare le loro attività».
Promotori: allarmismo - Gregor Rutz, membro del comitato iniziativista "200 franchi bastano!", interrogato da Keystone-ATS, ritiene gli argomenti dei contrari «piuttosto assurdi». Il consigliere nazionale (UDC/ZH), già in prima linea nel 2018 per l'iniziativa "no-Billag", considera nell'interesse delle federazioni sportive la presenza di più emittenti, poiché uno solo non sarebbe in grado di coprire tutto.
Jonas Lüthy, presidente dei Giovani liberali radicali, parla, in stretta relazione alla tematica sportiva, di «puro e semplice allarmismo». Lüthy sottolinea inoltre come la SSR disporrebbe, anche se l'iniziativa dovesse passare, ancora di 850 milioni di franchi per l'allestimento di un programma radiofonico e televisivo di alta qualità in tutte le regioni linguistiche.



