Contro “200 franchi bastano” ecco 400mila franchi... dalle società SSR

A sostenere il fronte dei contrari all'iniziativa, che andremo a votare l'8 marzo prossimo, una cospicua donazione che Oltralpe sta facendo discutere.
ZURIGO - Andremo a votare il prossimo 8 marzo - fra tre mesi esatti - ma la campagna relativa all'iniziativa “200 franchi bastano” è già particolarmente accesa, tanto in Svizzera quanto in Ticino.
Come riportato dal TagesAnzeiger, al momento il “sì” sarebbe lievemente in vantaggio, ma il fronte dei contrari si sta organizzando e affilando le sue “armi”. A disposizione del comitato del “no” ci sarebbe più o meno un milione di franchi.
Circa la metà di questo tesoretto (400mila franchi) sarebbe stato versato dalla stessa SSR o meglio da un insieme di società affiliate alla Radiotelevisione pubblica.
A confermarlo è la stessa Cécile Bachmann, membro del consiglio d'amministrazione dell'Associazione regionale SRG Svizzera Tedesca: «L'intera donazione proviene dal patrimonio delle associazioni», conferma, «non un solo franco deriva dal canone».
Ma come è possibile? Il motivo è legato alla stessa struttura della SRG SSR che è un'associazione federalista composta da un insieme di società regionali. I soci, che sono 24'000, versano quote annuali per sostenere le attività di queste ultime.
I soldi del canone, invece, per legge possono essere utilizzati solo per la realizzazione di programmi televisivi.
Non c'è quindi niente di strano? Secondo Bachmann no: «Lo scopo delle associazioni è proprio quello di sostenere la nostra politica mediatica in Svizzera, ed è esattamente quello che stiamo facendo. È quello che i nostri membri si aspettano che venga fatto. Dobbiamo intervenire, a favore della popolazione».
Non è assolutamente d'accordo l'ideatore di “200 franchi bastano”, il consigliere nazionale UDC Thomas Matter. Per lui si tratta di «un comportamento scandaloso». Secondo lui, la questione delle associazioni è una questione di lana caprina: «La SRG SSR non può finanziare una campagna politica».
E per quanto riguarda la campagna pro-iniziativa? Secondo Matter dovrebbe partire a gennaio «con un budget molto limitato». Il motivo, spiega il democentrista, è legato al fatto che non è così semplice trovare sostenitori. Anche il suo partito starebbe valutando di investire in altre campagne «più importanti».



