La festa si terrà nel vecchio deposito dei pompieri. Nell’edificio vivono però delle famiglie fuggite dalla guerra.
WIL - Sei serate di festa. Fino alle 2 del mattino. È quanto è stato organizzato a Wil (SG), in occasione del carnevale, nell’ex deposito dei pompieri. Attualmente all'interno dell’edificio vivono però diverse famiglie ucraine fuggite dalla guerra e, mentre alcuni hanno deciso di restare, sette persone hanno scelto di trasferirsi temporaneamente, per queste sei notti, in altri alloggi condivisi. Questa possibilità è stata loro offerta dal Comune.
Thomas Abbt, organizzatore dell'evento e membro dell'associazione In-Wyl lo trova incomprensibile: «È strano e ci ha sorpreso. Non siamo mostri che mettono il carnevale al di sopra delle esigenze dei residenti», ha dichiarato alla Wiler Zeitung. «Abbiamo fatto tutto il possibile per mantenere bassa l’esposizione al rumore degli appartamenti adiacenti e dei vicini». L’area in cui si terrà la festa, specifica, «è circondata da muri di cemento spessi 34 centimetri. Inoltre le porte dell'ascensore sono state isolate e sono stati installati elementi fonoassorbenti».
«Se le emissioni sonore siano sopportabili o meno lo può stabilire solo una valutazione individuale», afferma però Michel Burtscher, responsabile della comunicazione del Comune di Wyl. Per questo motivo, sottolinea, si è deciso di offrire ai residenti un trasferimento temporaneo.
tornassero a casa sarebbe meglio...
Ritorna te nel tuo orticello maleducata e razzista!!! e razzista in casa altrui tra le altre cose!
In questo momento di sofferenza per la popolazione ucraina era inopportuna la scelta del comune di autorizzare lì lo svolgimento. Da una nel mondo si muore nelle cantine e qui si festeggia il carnevale. Questa è l'ipocrisia della nostra società.
Allora smettiamo di vivere...
eh si certo, per i poveri ucraini questo ed altro.
Ma cosa c'entra? Dal momento che sono qua li stiamo già aiutando. Ipocriti sono gli Stati fanno guadagni assurdi con sanzioni assurde e alimentano la guerra.
leobm in un momento di sofferenza puoi fare essenzialmente due cose: 1) cedere alla depressione e chiuderti in uno stanzino a soffrire. 2) cercare di alleviare i dispiaceri con altro, distrarsi e superare il momento con nuove conoscenze, esperienze oppure facendo ciò che gli fa piacere.¶ Avrebbero potuto partecipare pure loro. Vero che forse il comune poteva cercare un altro luogo, però non mi pare necessario scriverci un articolo. Mi chiedo poi quale sia il senso di scriverlo su un media ticinese, è una faccenda comunale in un altro cantone d'interesse zero per chi vive a sud del Gottardo. Qua si vede chiaramente l'intento di creare solo fastidi e discussioni, ma vabbé, irrilevante, tanto i giornalisti hanno il coraggio di scrivere solo quello che fa comodo. Sulla nostra società ipocrita, ti consiglio di andare a vedere com'era il rapporto con la morte nelle valli del nostro cantone nei primi decenni del secolo scorso, potresti stupirti.