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Offensiva di vaccinazione: chi soffre di Long-Covid dovrebbe convincere i non vaccinati

L’UFSP si prepara per la sua offensiva di vaccinazione e cerca persone ancora affette dagli strascichi della malattia.
Tipress
Fonte 20Minuten/Pascal Michel
Offensiva di vaccinazione: chi soffre di Long-Covid dovrebbe convincere i non vaccinati
L’UFSP si prepara per la sua offensiva di vaccinazione e cerca persone ancora affette dagli strascichi della malattia.
Lo scopo è informare e sensibilizzare la popolazione sulle possibili conseguenze della malattia.
BERNA - Contagiarsi, stare poco bene, guarire. È questo il percorso tipico della maggior parte di chi si ammala di Covid-19. Ma un infettato su quattro, secondo uno studio dell’Università di Zurigo, ci ha messo mesi per riprenders...

BERNA - Contagiarsi, stare poco bene, guarire. È questo il percorso tipico della maggior parte di chi si ammala di Covid-19. Ma un infettato su quattro, secondo uno studio dell’Università di Zurigo, ci ha messo mesi per riprendersi veramente, o è tuttora in attesa di tornare in forma. Sono i malati di Long-Covid. E la Confederazione ha ora bisogno di loro.

Interviste strategiche - Sì, perché, nel quadro dell’offensiva di vaccinazione, l’UFSP vuole reclutare, oltre a persone che sono state ospedalizzate a causa di un contagio dal decorso severo, anche cittadini affetti da Long-Covid. Questo per girare una serie di interviste video, dalle sei alle otto. Lo si evince da una newsletter dell’associazione Allianz Long Covid. L'obiettivo è fornire informazioni sugli effetti del Covid-19 in caso di decorso grave della malattia, suscitare preoccupazione e aumentare il tasso di vaccinazione.

Un rischio sottovalutato - «Il Long Covid rappresenta un rischio considerevole che finora non è stato sufficientemente rimarcato», afferma l’attivista di Allianz Long Covid Che Wagner, che si dice contento che l’UFSP di occupi ora «finalmente» della questione.

Arrivare al cuore dei giovani - La speranza di Wagner è che i racconti emotivi di queste persone possano convincere il gruppo target, le persone tra i 18 e i 35 anni, a farsi vaccinare. La sua compagna, spiega, aveva 26 anni quando ha contratto il virus, e ha poi sofferto di gravi sintomi a lungo termine.

Vaccinazione-soluzione - L'ex membro della task force e neuroscienziato Dominique de Quervain accoglie con favore l’idea dell'offensiva vaccinale. «Il Covid-19 porta spesso a sintomi neurologici come disturbi dell'odore, grave affaticamento, problemi di concentrazione e memoria, che possono durare per molti mesi. Anche nelle persone più giovani e in chi fa un decorso lieve della malattia». Il rischio rappresentato da questi e altri sintomi del Covid a lungo termine può essere drasticamente ridotto dalla vaccinazione, conclude.

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