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SVIZZERAAumentano le vaccinazioni nei cantoni "scettici": «Ma lo fanno solo per il pass»

16.09.21 - 21:47
Nei Cantoni rurali il tasso di vaccinazione è più basso. Ma sembra che l'obbligo del pass nei bar stia cambiando le cose
tipress
Aumentano le vaccinazioni nei cantoni "scettici": «Ma lo fanno solo per il pass»
Nei Cantoni rurali il tasso di vaccinazione è più basso. Ma sembra che l'obbligo del pass nei bar stia cambiando le cose

SVITTO - La voglia di una pizza fuori, o di un caffè al banco, "tira" più della paura del Covid. O del senso civico. Lo dicono i dati sulla corsa alla vaccinazione cominciata lunedì, dopo l'entrata in vigore del "pass" obbligatorio per bar e ristoranti. La richiesta è aumentata «in mondo esplosivo» in diversi cantoni, dove fino alla settimana scorsa i numeri erano ancora decisamente bassi. 

Ad Appenzello interno ad esempio «gli appuntamenti sono triplicati» ha raccontato a 20 Minuten Markus Schmidli, vice medico cantonale. A Nidvaldo le visite al centro vaccinale sono raddoppiate. L'ospedale cantonale di Svitto è stato costretto a chiamare un servizio di sicurezza per gestire le code. 

A guardare i dati dell'UFSP, il boom è particolarmente evidente nelle regioni rurali con un basso tasso di vaccinazione: anche Uri, Glarona, Appenzello Esterno e Obvaldo registrano un aumento della domanda. La Svizzera centrale, roccaforte dei movimenti Urkantons e Freiheitstrychler, entrambi con sede a Svitto, è stata presa "per la gola"?

«Siamo tradizionalmente una regione più scettica nei confronti delle vaccinazioni» afferma il medico cantonale appenzellese Schmidli. Questo vale in generale per molte zone rurali. «La maggior parte delle persone qui si vaccinano solo per avere il pass. Non per timori legati alla salute» sottolinea Schmidli. Non è un caso che legge sul Covid-19 a giugno sia stata respinta, in votazione popolare, solo nella Svizzera centrale e nell'Appenzello.

Anche a Uri sembra che il trend delle vaccinazioni "riluttanti" sia in aumento: «Per molte persone, semplicemente, è un'alternativa più semplice rispetto ai tamponi», afferma Adrian Zurfluh, vicedirettore della Cancelleria dello Stato del canton Uri. La prospettiva di dovere pagare i test per molti sembra sia stato il fattore decisivo. 

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