Cerca e trova immobili
SVIZZERA

Garzoni: «I numeri riflettono il comportamento della popolazione»

«La situazione è sotto controllo. Ma non dobbiamo mollare» afferma l'infettivologo ticinese.
Keystone
Fonte 20 Minuten
Garzoni: «I numeri riflettono il comportamento della popolazione»
«La situazione è sotto controllo. Ma non dobbiamo mollare» afferma l'infettivologo ticinese.
Ma l'UFSP frena: «Dobbiamo aspettare e vedere cosa succede nelle prossime settimane».
BERNA - A metà settembre la paura di una nuova ondata era forte, considerando il numero crescente di casi nel Paese. Ma negli ultimi sette giorni si è assistito ad un calo del 24% dei positivi rispetto alla settimana precedente (da merc...

BERNA - A metà settembre la paura di una nuova ondata era forte, considerando il numero crescente di casi nel Paese. Ma negli ultimi sette giorni si è assistito ad un calo del 24% dei positivi rispetto alla settimana precedente (da mercoledì a mercoledì). Anche il numero dei ricoverati è sceso leggermente. Tuttavia l'UFSP fa notare che sono stati effettuati anche meno test. 

«La Svizzera non è ancora incappata nella seconda ondata» ha dichiarato l'epidemiologo Marcel Tanner a 20 Minuten. «Si parla di ondata solo quando non si riesce più a identificare la catena dell'infezione». E non è questo il caso: «I cantoni stanno facendo un ottimo lavoro, e al momento i casi potrebbero anche aumentare leggermente senza che il lavoro delle squadre di ricerca risulti sovraccarico. Grazie alle misure intraprese abbiamo temporaneamente scongiurato la seconda ondata». 

Tracciamento dei contatti - Tanner vede nella ricerca dei contatti il momentaneo successo: «I cantoni sono migliorati molto negli ultimi mesi. Oggi riusciamo ad identificare le fonti delle infezioni e a prevenire la trasmissione attraverso delle misure mirate». Ed è ciò che consente alla Svizzera, ad esempio, di autorizzare nuovamente i grandi eventi, a condizione che vi siano misure di protezione adeguate. 

Mascherine - Anche l'epidemiologa di Basilea Emma Hodcroft si dice soddisfatta dell'abbassamento dei casi: «L'aumento dell'utilizzo della mascherina e le misure più severe adottate nel Canton Vaud hanno contribuito a questo risultato». Un esempio di come possiamo riuscire a contenere il virus senza applicare strette misure in tutto il Paese. 

Meno viaggi - L'infettivologo ticinese Christian Garzoni aggiunge un ulteriore motivo che spiega la diminuzione dei casi: «Dalla fine delle vacanze estive i viaggi sono diminuiti notevolmente. Di conseguenza è calato il numero di casi importati in Svizzera». Anche Garzoni crede che una situazione come quella vissuta in primavera non si ripresenterà con la stessa intensità: «La situazione è sotto controllo. Ma non dobbiamo mollare. I numeri riflettono il comportamento della popolazione».  

Europa in crisi - In molti paesi europei tuttavia il numero di casi sta rapidamente aumentando. Secondo Tanner uno dei motivi del successo svizzero è l'approccio federalista: «Stati più centralizzati come la Francia sono in grado di reagire meno rapidamente ed efficacemente a livello locale».

Estate all'aperto - Inoltre, secondo Hodcroft, in Svizzera quest'estate abbiamo potuto passare molto tempo all'aperto: «In altri paesi europei questo è accaduto in misura minore a causa della densità della popolazione in alcune città, il che rende più difficile contenere la diffusione del virus».   

Non è finita - Nonostante le cifre attualmente buone, gli scienziati sottolineano quanto sia importante che tutti continuino a seguire le misure in vigore. «Se non molliamo, vinciamo» afferma Tanner. «Dobbiamo adattarci alla danza del virus: se si muove, dobbiamo muoverci di conseguenza per fermarlo» aggiunge Hodcroft. 

Aspettare le prossime settimane - Anche Daniel Dauwalder, portavoce dell'UFSP, afferma che il numero di casi è per ora stabile, ma aggiunge che è ancora troppo presto per parlare di una tendenza reale: «Dobbiamo aspettare e vedere cosa succede nelle prossime settimane». Va inoltre tenuto in considerazione che il numero di test effettuati negli scorsi giorni era inferiore del 20% rispetto a quelli della settimana precedente. «Ma anche tenendo conto della quantità dei test, il numero dei casi è relativamente stabile. Questo è il fatto decisivo» afferma Tanner. Positivo anche il lieve calo dei ricoveri: «In percentuale nelle ultime settimane è aumentata la percentuale degli anziani contagiati, ma il numero dei ricoveri è calato leggermente».  

 

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE