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SVIZZERA«Sapevo che se avessi sbagliato, sarei stato finito»

08.10.19 - 18:29
Ecco chi è uno dei premi Nobel per la Fisica 2019
Keystone
«Sapevo che se avessi sbagliato, sarei stato finito»
Ecco chi è uno dei premi Nobel per la Fisica 2019

GINEVRA - Nato a Losanna il 12 gennaio del 1942, il neo Premio Nobel per la Fisica Michel Mayor da bambino amava fare escursioni in montagna, sciare e fare campeggio.

Dato che suo padre era funzionario di polizia e veniva spesso trasferito da una località all'altra, il giovane Mayor si è trovato a vivere in diverse zone viticole, dove arrotondava la sua paghetta partecipando alle vendemmie.

Amava stare stare all'aperto e per la sua passione per le sfide si è anche trovato in situazioni pericolose: una volta ha dovuto essere tirato fuori da un profondo crepaccio, raccontò in occasione della cerimonia di consegna del Premio Kyoto nel 2015.

Il giovane Michel Mayor era però interessato anche alla scienza, ai vulcani e all'oceanografia. Ha poi studiato fisica e matematica all'Università di Losanna. Nel 1966, dopo aver completato gli studi a Losanna, ha sposato Françoise, che pure amava le attività all'aria aperta. La coppia ha avuto tre figli, che hanno tutti «ricevuto il virus della curiosità scientifica».

Dedicatosi alla ricerca, Mayor si è indirizzato verso l'astrofisica e ha usato la spettrografia per osservare le stelle. Nel 1995, Michel Mayor e Didier Queloz hanno scoperto i primi indizi dell'esistenza di un pianeta al di fuori del nostro sistema solare. L'anno successivo hanno reso pubblica la loro incredibile scoperta. «Quando siamo andati a Firenze in ottobre per presentare i nostri risultati ad una conferenza, ho avuto alcuni attacchi di panico». «Sapevo che se avessi sbagliato, ero finito», ha detto nel 2015 alla Neue Zürcher Zeitung (NZZ). Dopo la rivoluzionaria scoperta si è dedicato allo sviluppo dello spettrografo Harps, con il quale sono stati trovati molti altri esopianeti.

La prossima sfida è la ricerca della vita extraterrestre, ha detto oggi all'emittente romanda RTS dopo l'assegnazione del premio Nobel, definito «un onore incredibile».

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