BERNA - Il Consiglio federale e il Parlamento lo hanno deciso, l'esercito sta attualmente gettando le ultime basi per la messa in atto e dal 1° gennaio 2018 diventerà realtà: l'ulteriore sviluppo dell'esercito (USEs). I suoi quattro punti principali sono una maggiore prontezza, un radicamento regionale più forte, un equipaggiamento completo e una migliore istruzione dei quadri.
Equilibrio tra risorse - «Il tempo della pianificazione è finito», ha detto il consigliere federale Guy Parmelin. E ha aggiunto: «Ora si tratta di attuare in modo graduale l'ulteriore sviluppo dell'esercito nel corso dei prossimi anni. L'obiettivo dell'USEs è quello di ripristinare l'equilibrio tra i compiti e le risorse dell'esercito». Parmelin si aspetta quindi dall'esercito che in futuro sia in grado di fornire le prestazioni richieste in modo rapido, nel posto giusto e con i mezzi adatti.
A Burgdorf il capo dell'esercito, comandante di corpo Philippe Rebord, ha sottolineato ancora una volta che l'USEs rappresenta la risposta giusta ai rischi e alle minacce attuali. Ed è quindi d'importanza fondamentale per la sicurezza della Svizzera che venga attuato. L'ulteriore sviluppo dell'esercito determina notevoli miglioramenti negli ambiti della prontezza, dell'istruzione e dell'equipaggiamento. Tuttavia non bisogna pensare che l'ulteriore sviluppo sarà completamente attivo dal 1° gennaio 2018. L'attuazione di tutti i lavori previsti durerà fino alla fine del 2022.
Presente all'incontro anche il Presidente del Consiglio di Stato Manuele Bertoli.