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L'OSPITE - ARNO ROSSINI«Ibra, un defibrillatore per il Milan»

08.01.20 - 07:00
Arno Rossini si è fatto la sua idea sull'approdo dello svedese a San Siro: «Qualche problema lo risolverà, ma il suo acquisto conferma che non c'è un progetto»
Keystone
«Ibra, un defibrillatore per il Milan»
Arno Rossini si è fatto la sua idea sull'approdo dello svedese a San Siro: «Qualche problema lo risolverà, ma il suo acquisto conferma che non c'è un progetto»
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MILANO (Italia) - Un affare? Un cerotto? La mossa della disperazione? È presto per dirlo. Quel che è certo è che la classe di Zlatan Ibrahimovic non si discute. Ma basterà per risolvere i tantissimi problemi che in queste settimane albergano nella Milano rossonera? Ovviamente no...

«Onestamente all'inizio ero un po' scettico - le parole di Arno Rossini - Prendere un giocatore di 38 anni può essere vista come la mossa della disperazione. Guardando però i movimenti negli allenamenti e l'entusiasmo che ci mette posso dire che Ibra è sempre Ibra. Me ne ha sempre parlato bene Rino Gattuso, è incredibile la voglia di vincere che ha dentro questo giocatore. In allenamento tira, sprona i compagni e si muove ancora come un ragazzino... Ho guardato la gara contro la Sampdoria e devo ammettere che l'ho visto bene, è ancora veloce nei movimenti. Sì, sono convinto che sia un giocatore che qualche problema lo risolverà al Milan...».

Come mai Ibra ha deciso di dire "sì" al Milan attuale?
«Quando ha deciso di tornare qui non l'ha fatto certamente per soldi, visto che - con quel che ha guadagnato in carriera - è in grado di garantire quattro generazioni. Era consapevole dei problemi che ci sono ed è stato chiamato per risolverne alcuni. Non è certo il tipo che si deprime quando una squadra non rende». 

Con Ibra questo Milan può ancora ambire alla Coppe europee? 
«È arrivato da pochi giorni, non si può pretendere subito la luna. Sarebbe come vendere fumo affermare che con lui questa squadra possa arrivare perlomeno in EL. Lasciamoci sorprendere».

Allargando il discorso, in questo momento il Diavolo è pieno di problemi...
«Oggi il Milan è un fondo d'investimenti. Purtroppo Berlusconi non c'è più, un presidente innamorato che non si è mai fatto problemi a mettere mano al portafoglio. Con lui c'era un progetto serio, contrariamente ad oggi. Attualmente ci sono dei giocatori che, soltanto alcuni anni fa, non avrebbero mai messo piede a Milanello. In questo momento la società-Milan non esiste... Non c'è un proprietario, Scaroni è un presidente rappresentativo e non è certo Berlusconi».

Ibra sì o Ibra no, quindi?
«Per il Milan attuale dico sì, serve per risolvere alcuni dei problemi attuali. Ma se devo estendere il discorso in prospettiva dico assolutamente no. Questo acquisto conferma che non c'è un progetto. È un cerotto, è un defibrillatore...». 

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