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PeopleINFLUENZA: SIMG, VACCINO ARMA VINCENTE CONTRO L'AMERICANA

24.11.06 - 17:10
INFLUENZA: SIMG, VACCINO ARMA VINCENTE CONTRO L'AMERICANA

Milano, 24 nov. (Adnkronos Salute) - Contro la “Wisconsin”, l’influenza ‘americana’ che arriverà in Italia ai primi di gennaio, l’arma vincente è la vaccinazione, quest’anno ulteriormente rafforzata da una capillare diffusione delle dosi di vaccino da parte del ministero della Salute e delle Regioni. Il dato emerge dalla sessione dedicata all’influenza al Congresso della Società Italiana di Medicina Generale (Simg), in corso a Firenze fino al 26 novembre. “Registriamo anche quest’anno - afferma infatti Claudio Cricelli, presidente della Simg - un’eccellente messa a regime del sistema vaccinale, che dovrebbe raggiungere e superare gli 11/12 milioni di dosi distribuite e somministrate”. Gli ultrasessantacinquenni, le persone con malattie croniche dell’apparato respiratorio, i bambini con fibrosi cistica, i diabetici e i cardiopatici sono le categorie a cui la vaccinazione viene gratuitamente offerta dal Servizio sanitario nazionale. “È però necessario - spiega Pietro Crovari, medico igienista dell’Università di Genova e direttore della task-force antipandemia del ministero della Salute - sottolineare un dato: se l’importanza della vaccinazione è ormai parte integrante della cultura delle persone anziane, purtroppo i più giovani sono ancora poco sensibili rispetto a questi temi. Basti pensare che se il 70% degli anziani si vaccina, non più del 25% delle persone al di sotto dei 65 anni che invece ne avrebbero bisogno ricorre alla profilassi. È evidente che proprio a queste ultime categorie va indirizzata la campagna di informazione”. Negli ultimi anni, inoltre, si sono rese disponibili altre armi: i farmaci antivirali, il cui ruolo è però da tener ben distinto da quello del vaccino. “Dobbiamo evitare - continua infatti Crovari - pericolose confusioni: il vaccino va somministrato in queste settimane ed è cardine della prevenzione, gli antivirali sono invece strumenti ulteriori a nostra disposizione, da utilizzare in maniera corretta e integrata con la vaccinazione”. Proprio per definire i corretti criteri di utilizzo dei farmaci antivirali tre società scientifiche, la Simg, la Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit), e la Società Italiana di Igiene, per la prima volta hanno stilato un documento di indirizzo. “Si tratta - spiega Cricelli - di un testo importante, che chiarisce esattamente quali sono le condizioni di appropriatezza nell’uso dei farmaci antivirali, in passato ritenuti impiegabili solo in circostanze straordinarie ed estreme, di particolare gravità anche di tipo epidemiologico. Con questo documento si è colmata una lacuna”. Il testo sarà diffuso ai medici “per ribadire che l’impiego dei farmaci antivirali, soprattutto quelli orali e con indicazioni pediatrica, deve ormai essere considerato parte integrante del trattamento clinico dell’influenza, capace di ridurre il rischio di effetti collaterali pesanti e il numero di giorni di malattia”. Insomma, “in alcune condizioni e per alcuni individui è utile la somministrazione di questi farmaci, in grado di combattere il virus e di diminuire la durata e la gravità dei sintomi”. Anche perché il carico di lavoro per i medici di famiglia durante la stagione influenzale aumenta in modo esponenziale. In Italia, infatti, la copertura vaccinale raggiunge complessivamente solo il 16-17% della popolazione. “A seconda dell’intensità dell’epidemia - conclude Cricelli - i carichi di lavoro aumentano fino al 100% e, in alcune condizioni di epidemia estesa e grave, anche del 200-300%. Ciò significa che il numero delle visite domiciliari dei medici di famiglia, da una media di 2-3 al giorno, può arrivare fino a 10. Noi insistiamo perché, oltre alla popolazione a rischio, siano vaccinate anche le persone cosiddette ‘non a rischio’”. (Red-Mal/Adnkronos Salute)

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