Il pericolo, secondo Aldo Morrone, direttore del Centro di medicina della migrazione di Roma, del ritorno delle malattie veneree nel Regno Unito, in Belgio, nei Paesi Bassi, negli Usa e in Francia, sta proprio nel non affidarsi a specialisti. "In questi anni - spiega Morrone - abbiamo registrato un aumento di malattie a trasmissione sessuale che non vedevamo da tempo, come l'uretrite aspecifica e l'uretrite gonococcica, oltre che patologie fino a poco tempo fa relegate all'area africana e asiatica, come l'ulcera venerea, il linfogranuloma inguinale e la donovanosi". Fenomeno da imputare, secondo il medico, alla crescita dei flussi migratori e alla prostituzione.
Le prostitute, che rimangono oggi come nel passato il principale veicolo di diffusione, arrivano dall'Europa dell'est, dall'Africa e dall'Asia, sostano per qualche mese per poi spostarsi in altri Stati, allargando così l'area del contagio, senza contare che ora non sono più soggette a controlli sanitari periodici come avveniva fino agli anni '70. Oggi la sifilide e tutte le altre malattie a trasmissione sessuale, "non hanno più le conseguenze devastanti di un tempo, essendo tutte guaribili con trattamento farmacologico, ma possono essere un veicolo di diffusione del virus Hiv. Per questo è importante diagnosticarle e curarle correttamente.