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LUGANOBiagio Izzo, un napoletano a Lugano

02.03.22 - 10:23
L'attore si prepara a portare in scena il suo spettacolo al Palazzo dei Congressi: appuntamento per il 5 marzo
IMAGO / ZUMA Wire
Sabato 5 marzo Biagio Izzo è al Palazzo dei Congressi di Lugano con "Un italiano di Napoli".
Sabato 5 marzo Biagio Izzo è al Palazzo dei Congressi di Lugano con "Un italiano di Napoli".
Biagio Izzo, un napoletano a Lugano
L'attore si prepara a portare in scena il suo spettacolo al Palazzo dei Congressi: appuntamento per il 5 marzo

LUGANO - È sempre più vicino l'appuntamento con Biagio Izzo, che sabato 5 marzo porterà in scena al Palazzo dei Congressi di Lugano il suo spettacolo "Un italiano di Napoli".

Come ha avuto modo di raccontarci nelle scorse settimane, l'attore 59enne punta tutto sull'origine partenopea: «È la mia forza, il mio modo di esprimermi, anche attraverso la gestualità. L'essere napoletano è anche gesticolare, e la semplicità nel raccontare. Esportare la mia napoletaneità è sempre molto bello per me». 

Quasi 40 anni di carriera alle spalle per Izzo, che non nasce attore ma lo diventa dopo aver sperimentato varie professioni da ragazzo: imbianchino, muratore, fabbro e perfino il montatore di lapidi. La sua prima apparizione cinematografica è in "Quel ragazzo della curva B" del 1987, uno dei film che vedono Nino D'Angelo come protagonista. Passano più di 10 anni per il secondo ruolo, in "L'amico del cuore" diretto da Vincenzo Salemme. Dopodiché diventa una presenza fissa nei film comici e nei cinepanettoni italiani. L'ultimo film nel quale è apparso, invece, è "I fratelli De Filippo" di Sergio Rubini, nel quale interpreta il ruolo di Vincenzo Scarpetta.

Dalla metà degli anni Duemila è una presenza pressoché costante a teatro: svariati gli spettacoli ai quali ha preso parte. Anche in tv Izzo è una sicurezza: tra le sue apparizioni c'è "Ballando con le stelle" nel 2006 o, per venire a tempi più recenti, "Tale e quale show" lo scorso anno.

La famiglia, invece, è un piccolo cruccio: «Non riesco a fare il padre e il nonno come vorrei, lavoro troppo. Amo i miei quattro figli», avuti da due differenti matrimoni, «ma sono spesso lontano da casa. Mio nipote è come un figlio per me, ma io vivo a Napoli e lui a Roma, l’ho visto solo un paio di volte».

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