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ITALIA«I ladri non credevano che non avessimo una cassaforte»

31.10.19 - 19:00
Claudio Marchisio ha rotto il silenzio dopo la rapina subita venerdì scorso e ha raccontato che i malviventi hanno puntato pistole alla testa sia a lui che alla moglie Roberta
Bang ShowBiz
«I ladri non credevano che non avessimo una cassaforte»
Claudio Marchisio ha rotto il silenzio dopo la rapina subita venerdì scorso e ha raccontato che i malviventi hanno puntato pistole alla testa sia a lui che alla moglie Roberta

TORINO - Claudio Marchisio è ancora scosso per quanto accaduto martedì sera nella sua villa di Vinovo, vicino Torino, quando tornando a casa ha trovato alcuni malviventi ad attenderlo con le pistole in mano. L'ex calciatore ha rivelato alcuni dettagli della terribile vicenda in un'intervista rilasciata al "Corriere della Sera" e ha anche voluto ringraziare tutti coloro che gli hanno dimostrato vicinanza con un post social.

«Se entri nella casa di una persona per derubarla sei un delinquente. Se punti la pistola al volto di una donna sei un balordo. Se da una storia simile tutto quello che riesci a ricavarne è una battuta idiota o una discriminazione territoriale di qualsiasi tipo, sei un poveretto. A tutti gli altri un sentito grazie per la vostra vicinanza», ha scritto il 33enne accanto ad una foto che lo ritrae con la moglie e i figli pubblicata su Instagram.

Al quotidiano di Via Solferino ha invece spiegato: «Cinque uomini sono entrati in casa nostra a Vinovo. Mi chiedevano della cassaforte, ma noi non ce l'abbiamo. Non ci credevano, ma è davvero così. Allora hanno preso tutto ciò che potevano e sono andati via. Avevo paura per me, per mia moglie Roberta e ringraziavo il cielo che in casa non ci fossero i nostri figli». I ragazzi, Leonardo e Davide, erano infatti ad allenarsi a scuola calcio. «È stata tosta, perché due pistole vere non le avevo mai viste e stavolta le avevamo puntate alla testa, ma siamo riusciti a restare lucidi», ha aggiunto Claudio.

L'atleta ha poi attaccato tutti coloro che hanno strumentalizzato la vicenda per fare dell'ironia spiccia o per diffondere messaggi razzisti sul web: «Si commentano da soli. Io esprimo le mie idee nel rispetto di quelle altrui. I social possono essere un modo anche per capire meglio le nostre abitudini, dove e come viviamo, forse i rapinatori li hanno usati per questo. Altri se ne servono per offendere. Non penso solo a me o alla mia famiglia. Io preferisco socializzare la nostra voglia di un mondo migliore».

Infine l'ex centrocampista della Juventus ha voluto fare una riflessione profonda su quanto accaduto. «Non giustifico chi fa questo, ma penso: chi sta male, chi ha fame, non ha paura e può anche arrivare a fare ciò. Sono cose che accadono da tutte le parti, perché la differenza tra ricchi e poveri è ovunque. Servono leggi che garantiscano più sicurezza, ma attenzione, garantire la sicurezza significa eliminare certe disuguaglianze, far rispettare le leggi, sostenere il lavoro delle forze dell'ordine, creare voglia di legalità», ha concluso.

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