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Negli Usa c'è chi lamenta di essere stato bannato senza avviso. «Agiamo solo per gli abusi prolungati nel tempo».
SEATTLE - Finora, era un'opzione apprezzata, implicita all'atto nell'acquisto: l'opportunità di restituire senza conseguenze e senza costi gli acquisti online di cui ci si scopriva poi non abbastanza soddisfatti. Adesso, però, Amazon comincia a ripensarci: e banna gli utenti che troppo spesso rispediscono al mittente la merce e chiedono il rimborso.
Fuori dal giro, espulsi dal gruppo. In America è già una realtà che solleva molte proteste: la gente lamenta di essere stata cacciata senza avvertimento né una spiegazione a posteriori.
C'è chi, invece, riceve un messaggio che è come un preavviso: «Abbiamo notato che hai restituito diversi oggetti negli ultimi 12 mesi, per alcuni di questi hai anche chiesto un rimborso o una sostituzione. Vogliamo sapere come supportarti al meglio nei tuoi acquisti: per favore rispondi a questa mail e spiegaci perché hai restituito questi articoli».
Chi non la capisce e prosegue nella prassi come nulla fosse, paga con l'allontanamento. Spiega Amazon: «Vogliamo che tutti siano in grado di utilizzare Amazon, ma ci sono rare occasioni in cui qualcuno abusa del nostro servizio per un lungo periodo di tempo. Non prendiamo mai queste decisioni alla leggera, ma con oltre 300 milioni di account attivi dei nostri clienti in tutto il mondo, adottiamo misure appropriate per proteggere l'esperienza di tutti i nostri clienti. Se un cliente crede che abbiamo commesso un errore, lo incoraggiamo a contattarci direttamente in modo tale da poter rivedere il suo account e prendere le misure appropriate».
