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Critiche al primo cittadino sono arrivate anche da alcuni dirigenti delle boutique di lusso, come la napoletana Kiton
NEW YORK - Non sono Gucci, Tiffany o gli altri grandi marchi della Fifth Avenue quelli che soffrono di più nella zona 'rossa' vicino alla Trump Tower, a Manhattan, blindata per proteggere il presidente eletto, ma le piccole attività.
Al Central Park Electronics, sulla 6th Avenue, per esempio, due dipendenti sono già stati licenziati perché gli affari sono crollati a causa delle misure di sicurezza disposte intorno alla residenza del tycoon. «Abbiamo dovuto lasciare a casa due persone - ha spiegato il dipendente Jimmy Carbonell - Il business è calato drasticamente».
Le cose non vanno meglio alla Allen Jewelers, su Madison Avenue, dove il manager Jimmy Tarzy ha spiegato che le misure di sicurezza intorno alla Trump Tower hanno causato un crollo delle vendite del 70% nelle ultime quattro settimane. «Martedì scorso abbiamo fatturato 65 dollari in tutto il giorno. - ha detto al New York Post - Dovremmo essere molto occupati con la stagione delle feste, e invece non entra nessuno».
Tarzy ha puntato il dito anche contro il sindaco di New York, Bill de Blasio: «buona fortuna per la rielezione! - ha affermato ironicamente - sarà la nostra ultima preoccupazione il giorno del voto».
Critiche al primo cittadino sono arrivate anche da alcuni dirigenti delle boutique di lusso, come la napoletana Kiton, sulla 54esima Strada: "Dobbiamo trovare il modo di vendere, non importa quanto Bill de Blasio sia insensibile ai nostri problemi", ha detto il manager Daniel Wolman, definendo il sindaco "una barzelletta". Wolman ha confessato che le perdite nel mese di novembre sono state così gravi che non vuole nemmeno fornire dei numeri, per non mettere il marchio in cattiva luce.
In generale, secondo il Post, un quarto dei ristoranti e negozi della zona avranno problemi a pagare l'affitto, e il 12% sta pensando di licenziare dei dipendenti, trasferirsi da un'altra parte o addirittura chiudere.
