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CANTONE/CONFEDERAZIONELicenziamenti Credit Suisse: colloqui al via in Ticino

15.02.17 - 07:44
Convocati i primi dipendenti. «Ma non significa che saranno automaticamente licenziati», precisa la banca a tio.ch. «Se chiuderemo altre sedi? Per ora no»
Licenziamenti Credit Suisse: colloqui al via in Ticino
Convocati i primi dipendenti. «Ma non significa che saranno automaticamente licenziati», precisa la banca a tio.ch. «Se chiuderemo altre sedi? Per ora no»

LUGANO/ZURIGO - Il paradosso non sfugge. Mentre Credit Suisse annuncia una ripresa dell'economia locale nel 2017, si ritrova a dover esibire, per se stessa, cifre che dicono il contrario. Perdite di 2,3 miliardi di franchi nell'ultimo trimestre, ben più dei 2,07 stimati dagli analisti di Bloomberg; 2,44 miliardi nell'intero anno. Così, complice la vicenda subprime e la maxi multa americana, verranno tagliati altri 5.500 posti di lavoro da qui a dicembre, hanno ribadito ieri il ceo Tidjane Thiam, la stampa indigena e quella internazionale. 

Via 1.600 posti in Svizzera: ma quanti in Ticino? - «Per la Svizzera non cambia nulla: confermiamo i 1.600 tagli entro la fine del 2018 già messi in preventivo tempo fa», da Zurigo precisa a tio.ch/20Minuti Sebastian Kistner. Ma c'è chi, a queste latitudini, avrebbe preferito andasse in altro modo. Non tanto per la severità dei numeri, quanto – è l'accusa – per la maniera discutibile usata con i dipendenti. «Posti riconfermati a gennaio e poi, su convocazione, colloqui di licenziamento», narra chi pretende fiducia e anonimato.

La promessa: «Taglieremo nel modo più indolore» - «La riduzione di posti di lavoro in atto in Ticino fa parte del piano di riduzione dei costi che la banca ha annunciato nel 2015 e che rimane immutato. I colloqui che hanno avuto luogo recentemente non portano automaticamente al licenziamento», replica però alle rimostranze Kistner. Aggiungendo che «per questo motivo non comunichiamo cifre a livello regionale. Infatti, nell’ambito del nostro piano sociale, ci impegniamo a ridurre i posti di lavoro nella maniera più indolore possibile, ossia sfruttando la fluttuazione naturale e cercando attivamente possibili alternative all’interno del gruppo». 

Sempre meno clienti in filiale: «Ma resta troppo importante» - Di certo, gli 800 dipendenti circa in Ticino hanno dunque solo l'incertezza. Quanto a un'eventuale ulteriore riduzione delle sedi, passate da 18 a 14 nel 2013 fino a diventare 12 lo scorso anno dopo la chiusura delle filiali di Giubiasco e Roveredo, «non c'è ancora nulla di pianificato. Sappiamo che per molti clienti ormai sono superflue, grazie ai servizi online, ma crediamo che un buon numero ancora continui ad aver bisogno di recarsi fisicamente in banca».

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COMMENTI
 

GIGETTO 7 anni fa su tio
A cha pensa la MISSCOCCI......

mgk 7 anni fa su tio
mi sa che la micocci salvera i suoi

gmogi 7 anni fa su tio
Forza Signora Ferrara!!.......Quando hanno lasciato a casa me e molti altri circa 6 anni fa, l'ASIB non sapeva neanche cosa stesse succedendo. Spero che ora qualcosa riesca a fare l'associazione, anche se ho dei forti dubbi.

Arpac 7 anni fa su tio
Finita la pacchia, i pranzetti e i lauti salari. Il problema é che la piazza finanziaria ticinese difficilmente potrà riassorbire queste unità.

GIGETTO 7 anni fa su tio
Qualcuno ha voluto togliere il segreto bancario svizzero a livello bancario? Benone...no anzi malissimo! Questi sono i catastrofici risultati. E purtroppo questo non è che l'inizio......

911 7 anni fa su tio
Il capo tribu del cretito svizzero deve risparmiare per sfamare il suo popolo.

wind24 7 anni fa su tio
Risposta a 911
e per pagare multe milionarie agli Stati Uniti

mariposa 7 anni fa su tio
... classe politica può governare senza il consenso del popolo. Abbiamo quello che meritiamo, finchè accettiamo tali ed altri sopprusi

navy 7 anni fa su tio
L'erosione di posti di lavoro nel terziario continua. La pacchia è finita ed è finita già da un qualche anno. Che cosa fa la politica per anticipare e (forse) mitigare un cambiamento epocale? Possiamo dire niente. Anzi NO! Qualcosa fa e ha fatto! DEFISCALIZZARE LE MULTINAZIONALI a scapito di quella classe operaia (come si usava dire una volta) che dovrebbe essere (sempre ed ancora di più di questi tempi) protetta e difesa. Questo attraverso la Riforma TRE delle Imprese!!! Si leggono qua e là in questi giorni di errori strategici che hanno portato al NO per la suddetta votazione. Come dire, se si parlava meglio la supposta entrava di sicuro. Peccato che le chiappe sono sempre dei soliti...... CS licenzia ma il suo CEO nel 2015 si è INTASCATO 19 MILIONI DI FRANCHI......+/- UN MILIONE E MEZZO AL MESE................ La politica continua a non vedere e l'economia fa quello che vuole. Intanto ci si stupisce del perché il POPOLO non ha CAPITO l'ultima votazione. Il POPOLO vede sempre più chiaramente e, forse, si sta svegliando.

Danny50 7 anni fa su tio
L'abbandono del eegreto bancario senza aver ottenuto la possibilità di proporre i servizi bancari svizzeri all'estero stanno creando questi problemi e non è finita qui. Possiamo essere fieri di avere avuto una grande ed eroica fermezza nell'arrendersi senza condizioni. Grazie EWS, ma grazie a tanti altri, banchieri in testa.
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