Cerca e trova immobili
La 40enne, spirata in ospedale, si era rifiutata di pagare una mazzetta per il rilascio del marito
NEW DELHI - L’India dà ancora una volta brutta immagine di sé. E a farne le spese è, come spesso accade, una donna. Stupri, violenze e omicidi non sono purtroppo rari nel Paese asiatico.
L’ultimo orrore, rivelato dal giornale britannico Independent, proviene dallo Stato del Madhiya Pradesh, dove una donna di 40 anni è stata arsa viva da due poliziotti.
La vittima di questa barbaria arrivata in ospedale con l'80% di ustioni su tutto il corpo è riuscita, prima di spirare, a denunciare i suoi aguzzini: due poliziotti.
I due agenti della città di Barabanki hanno dapprima selvaggiamente malmenato la donna e in seguito le avrebbero dato fuoco. Il motivo di tanta ferocia va ricercata nel rifiuto della donna di pagare una mazzetta del valore di 100.000 Rupie (circa 1.500 franchi) per liberare il marito che era stato imprigionato.
I due uomini hanno smentito le accuse replicando che la donna si è data fuoco per protesta.
Il figlio che è giornalista per un quotidiano locale, ha dichiarato di "volere giustizia in modo che sua madre possa riposare in pace".
La magistratura ha aperto un’inchiesta.
