Promessi a Londra costi e tempi ridottissimi. I critici: «Abbiamo ripreso il controllo da Bruxelles per darlo a Pechino?»
LONDRA / PECHINO - Dopo aver costruito ferrovie in Etiopia, Nigeria, Pakistan e Turchia, la Cina potrebbe mettere le mani sull’alta velocità nel Regno Unito, il Paese che la ferrovia l’ha praticamente inventata. Pechino ha infatti proposto a Londra di costruire la sua linea veloce tra Londra, Birmingham, Manchester e Leeds in soli cinque anni e a un prezzo molto inferiore rispetto a quanto previsto.
In una lettera citata dalla rivista “Building”, la compagnia statale cinese di costruzioni ferroviarie CRCC ha promesso al governo britannico un risparmio di «decine di miliardi» di sterline sulla fattura del progetto HS2, che è ormai esplosa a 106 miliardi di sterline (ca. 136 miliardi di franchi) a fronte di un budget iniziale di 56 miliardi (Fr 72 mld). La promessa di Pechino è inoltre di completare l’intera opera in soli cinque anni contro l’attuale orizzonte temporale di 20 (che il premier britannico Boris Johnson vorrebbe portare a 15). I convogli della linea ad alta velocità cinese, infine, potrebbe raggiungere i 420 km/h contro i 340 km/h previsti al momento.
Come riporta la BBC, funzionari del governo di Sua Maestà hanno precisato che quelle intercorse con la CRCC sono solo «discussioni preliminari» e che non esistono «impegni concreti» tra Londra e la compagnia statale di Pechino. Il segretario di Stato britannico ai Trasporti, Grant Shapps, ha dal canto suo escluso un coinvolgimento con Pechino: «All'interno del Dipartimento non se ne è discusso», ha dichiarato.
Tom Tugendhat, presidente della commissione affari esteri della Camera dei Comuni britannica, giudica un’eventuale collaborazione con i cinesi come «estremamente discutibile»: «Abbiamo deciso di riprendere il controllo da Bruxelles per consegnarlo a Pechino?», si è chiesto su BBC Radio 4 facendo riferimento alla Brexit. A preoccuparlo sono in particolare le criticità che una simile scelta presenta in termini di sicurezza nazionale (nemmeno la rete mobile 5G data a Huawei lo vedeva d’accordo) e il rispetto della legalità: «In Cina i progetti vengono completati rapidamente perché non si curano di questioni minori come il consenso alla pianificazione o i diritti dei lavoratori», ha denunciato.
Secondo quanto calcolato dal rapporto “China’s Involvement in Global Infrastructure” (“Il coinvolgimento cinese nell’infrastruttura globale”), gli appaltatori cinesi sono impegnati in tutto il mondo in progetti infrastrutturali per 1,1 mila miliardi di dollari. Solo con il suo piano ufficiale di “Nuova via della seta”, Pechino è attiva in 132 Paesi, dove dal 2013 a oggi ha concesso prestiti per 600 miliardi di dollari (poco meno del PIL della Svizzera). Nello stesso periodo, i crediti erogati da Banca Mondiale, Banca asiatica di sviluppo, Banca africana di sviluppo e Banca di sviluppo interamericano si sono fermati a 490 miliardi di dollari.
L'obiettivo della Cina è creare nuove vie di smercio per la sua produzione industriale e assicurarsi dei canali di sfogo per le sue eccedenti capacità costruttive, oltre ovviamente diventare il più grande creditore mondiale. Concentrata in particolar modo nel Sud Est asiatico e in Africa, l’offensiva infrastrutturale cinese sta crescendo in America Latina e non risparmia nemmeno l’Europa, specialmente dell’Est. Nel Vecchio Continente gli appaltatori cinesi sono impegnati in progetti per 71,1 miliardi di dollari.
L’HS2 (High Speed 2, “Alta Velocità 2”) è una linea ad alta velocità della lunghezza complessiva di oltre 500 km che, con un tracciato a forma di “Y”, collegherà Londra a Birmingham e, da lì, a Manchester e Leeds. Il viaggio dalla capitale britannica a Birmingham, la seconda città del Paese, si ridurrà da un'ora e 21 minuti a 52 minuti.
Una prima parte del tracciato è già in costruzione mentre altre sono ancora in fase di progettazione. Si tratta del secondo grande progetto di alta velocità nel Regno Unito dopo l’HS1, una linea di 109 km che conduce dalla capitale britannica al tunnel della Manica. Il premier Boris Johnson ha confermato la costruzione dell’HS2 proprio questa settimana, tra le polemiche per l’esplosione dei costi e le difficoltà di comunicazione tra progettisti e comunità locali interessate dal progetto.