Lo riportano i media britannici, a rischio 5'000 posti di dlavoro
LONDRA - Rischio bancarotta per British Steel, secondo produttore britannico dell'acciaio: lo riportano i media evocando l'allarme dei sindacati per 5'000 posti di lavoro.
L'azienda, in crisi da tempo e attualmente controllata dal fondo Greybull, deve fronteggiare nell'immediato un buco da 75 milioni di sterline. Greybull si è dichiarata disposta a iniettarne una parte, ma non basta. E la società chiede almeno 30 milioni al governo conservatore di Theresa May sotto forma di prestito urgente: pena il possibile l'avvio della procedura di amministrazione controllata già domani.
Contatti sono in corso tra i vertici aziendali e il ministro delle Attività Produttive, Greg Clark. Ma per ora dal dicastero sono arrivati solo generici segnali di attenzione e preoccupazione.
La crisi di British Steel - aggravata secondo il management dalle incertezze dei mesi scorsi di una possibile Brexit no deal, un'uscita senz'accordo del Regno dall'Ue - piove sulla testa del governo a due giorni dal voto britannico per le Europee: destinato secondo i sondaggi a un esito catastrofico per le liste Tory.