Cerca e trova immobili

HAITISono 102 le vittime di Matthew, 98 solo ad Haiti

06.10.16 - 19:31
Le morti sarebbero state causate soprattutto dalla caduta di alberi e dalle inondazioni
Sono 102 le vittime di Matthew, 98 solo ad Haiti
Le morti sarebbero state causate soprattutto dalla caduta di alberi e dalle inondazioni

PORT-AU-PRINCE - È salito a 102 il numero delle vittime causate dall'uragano Matthew, di cui 98 solo ad Haiti. Lo riferiscono alcuni media americani citando fonti ufficiali dell'isola caraibica.

Le morti sarebbero state causate soprattutto dalla caduta di alberi e dalle inondazioni.

L'Ue si mobilita - L'Unione europea (Ue) si mobilita per Haiti messa in ginocchio dall'uragano Matthew, attivando il meccanismo di protezione civile per fornire assistenza e sbloccando i primi 255 mila euro di aiuti per far fronte all'emergenza umanitaria.

Le prime offerte di mezzi, strumenti ed esperti sono arrivate da Danimarca, Francia, Svezia, Gran Bretagna e Romania, mentre il sistema satellitare Copernicus, già utilizzato per il sisma in Italia centrale, sta fornendo le mappe delle aree colpite da Matthew per fare la valutazione dei danni.

"L'Ue è solidale con tutte le persone colpite dal disastro naturale, e sta già fornendo finanziamenti iniziali per aiutare la gente ad Haiti per rifugi temporanei, servizi sanitari, acqua potabile e assistenza medica", ha dichiarato il commissario Ue alle crisi umanitarie Christos Stylianides.

Scala dipericolosità - L'uragano Matthew, che dalle Bahamas si sta dirigendo verso le coste della Florida, è un violento ciclone tropicale attualmente classificato nella categoria 4 della scala Saffir-Simpson, che ordina gli uragani in cinque categorie sulla base dell'intensità dei venti al suolo.

Questa scala viene utilizzata per descrivere gli uragani che si formano sull'Atlantico e sul Pacifico settentrionale e fornisce anche indicazioni sui possibili danni, dalle alluvioni alle frane. Per tutte le altre zone, dove questi violenti fenomeni meteorologici si chiamano cicloni o tifoni, vengono adottate scale di tipo diverso.

Gli uragani che rientrano nella categoria 4 della scala Saffir-Simpson, quella di Matthew, sono in grado di provocare danni catastrofici, accompagnati da venti che soffiano a velocità comprese fra 209 e 251 chilometri orari. Un'energia tale da provocare crolli e alluvioni, sradicare alberi o spezzarne tronchi e rami, danneggiare le linee elettriche e isolare intere aree.

Prima di Matthew, il più recente uragano di categoria 4 è stato Joaquin e si è abbattuto su Bahamas e Bermuda nel 2015; andando indietro nel tempo si risale ad Hazel, che nel 1954 ha devastato le coste di North e South Carolina.

Il livello più basso della scala Saffir-Simpson, la categoria 1, corrisponde a venti che raggiungono velocità comprese fra 119 e 153 chilometri l'ora, in grado di provocare danni seri ma non catastrofici. La categoria 2, che corrisponde a venti che vanno da 155 a 177 chilometri orari, corrisponde a danni estesi, con raffiche in grado di danneggiare tetti e moli. Nella categoria 3 rientrano gli uragani accompagnati da venti che soffiano a velocità comprese fra 178 e 208 chilometri orari, in grado di procurare danni devastanti, compresi danni strutturali agli edifici e inondazioni.

Al vertice della scala c'è la categoria 5, nella quale rientrano gli uragani accompagnati da venti che soffiano a velocità superiori a 252 chilometri orari. Gli effetti sono catastrofici, fino alla distruzione degli edifici e costruzioni a ridosso delle coste, alberi sradicati e spezzati, isolamento di intere zone. L'ultimo uragano di questa categoria è stato Felix, che nel 2007 si è abbattuto sulle coste di Caraibi e Venezuela.
 
 

 

 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE