La presenza dell'insetto asiatico è confermata nello Stato di Washington. Gli apicoltori sono preoccupati
OLYMPIA - Misurano cinque centimetri di lunghezza, con un'apertura alare che supera i sette, una "corazza" giallo-arancione e una puntura che - inoculando una neurotossina chiamata mandaratossina - può uccidere un essere umano, non necessariamente allergico. È l'identikit dei calabroni giganti asiatici (noti anche come "calabroni killer") che, da qualche settimana, hanno fatto la propria comparsa per la prima volta anche negli Stati Uniti.
I primi avvistamenti risalgono in realtà allo scorso mese di dicembre, ma solamente ora, con l'inizio della primavera, gli insetti hanno intensificato la propria attività. Come siano arrivate in Nord America - spiegano dalla Washington State University (WSU) - non è però al momento chiaro.
La preoccupazione per gli apicoltori è doppia. Questi "giganti" infatti attaccano gli alveari, decapitando le api da miele per poi trasportare i corpi nei propri nidi come nutrimenti. E le loro dimensioni li rendono capaci di uccidere oltre una trentina di api al minuto. Ma non solo. Il loro pungiglione è capace di passare attraverso le tute protettive utilizzate per l'apicoltura. E ovviamente possono pungere ripetutamente, inoculando una dose di veleno sette volte superiore a quella di una puntura d'ape.
«Sembrano una specie di mostro uscito da un cartone animato, con questa grossa faccia giallo-arancione», ha spiegato Susan Cobey, allevatrice di api della Washington State University. E il Dipartimento statale dell'Agricoltura è già corso ai ripari, avviando un programma per tracciare la presenza dell'invasore e intrappolare le regine. «Dobbiamo insegnare a riconoscerli fintanto che la loro popolazione è ridotta, solo così avremo la possibilità di debellarli», ha spiegato l'esperto entomologo della WSU, Todd Murray alla stampa americana.