La tesi: i controlli doganali sparsi che prevede sono compatibili con il rispetto dell'accordo del Venerdì Santo
LONDRA - Il premier britannico Boris Johnson ha riunito stamattina il governo per stabilire le prossime mosse dopo la presentazione, ieri, della sue proposte formali all'Ue per un accordo di divorzio depurato dalla clausola vincolante del backstop a garanzia di un confine aperto post Brexit fra Irlanda del Nord e Irlanda.
In giornata è previsto anche che Johnson difenda il suo piano dalle critiche dei deputati di opposizione in uno statement ai Comuni e avvii un giro di consultazioni telefoniche con leader di Paesi Ue.
Intervistato oggi dall'Itv, il ministro per la Brexit, Stephen Barclay, ha sottolineato come i controlli doganali sparsi previsti dal piano a una certa distanza dalla frontiera irlandese siano compatibili con il rispetto dello storico accordo di pace del Venerdì Santo 1998 che impone un confine senza barriere in Irlanda. Già oggi, ha notato, vi sono norme che regolano le differenze di valuta e di tasse fra Dublino (che adotta l'euro) e Belfast (che ha la sterlina), ma questo non comporta l'esistenza di «infrastrutture di confine».