BAGHDAD - Il Comitato degli Ulema iracheni, formato da religiosi sunniti, ha contestato oggi la legittimità delle elezioni generali svoltesi ieri in Iraq e ha detto di ritenere che la sua posizione, di rifiuto della presenza straniera, guadagna maggiore seguito nel Paese. "Il tasso di partecipazione non è così alto come si pretende, e l'immagine data dai giornalisti non è reale perché i rappresentanti della stampa non hanno avuto accesso che a cinque seggi", ha detto un portavoce dell'organismo, sceicco Omar Ragheb.
Il religioso ha detto che molte regioni sunnite non hanno votato, soprattutto attorno a Baghdad, a Samarra e a Mossul, a nord della capitale.
Ragheb ha poi affermato che "il rifiuto popolare dell'occupazione non cessa di estendersi", assicurando che più di 46 partiti e organizzazioni e 180 personalità hanno aderito all'appello del Comitato degli Ulema contro la presenza straniera in Iraq. Il Comitato aveva chiesto alla popolazione di boicottare le elezioni.