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Dal MondoGB: il 90% dei bianchi non ha amici di diversi gruppi etnici

19.07.04 - 19:38
GB: il 90% dei bianchi non ha amici di diversi gruppi etnici

LONDRA - Oltre il 90% dei bianchi britannici non ha alcuno amico (o pochissimi) proveniente da minoranze etniche o religiose. È questo il risultato di un sondaggio promosso dallo commissione per l'uguaglianza razziale.

Secondo lo studio condotto dalla YouGiv, che ha intervistato oltre 2.000 bianchi e 808 maggiorenni appartenenti a minoranze etniche, persiste dunque in Gran Bretagna un'evidente distanza tra gruppi sociali diversi, con l'incombente rischio - denuncia la commissione - che continuino ad alimentarsi pregiudizi a sfondo religioso o razziale. Il 94% dei britannici bianchi ha affermato di frequentare (quasi) esclusivamente amici della stesso gruppo etnico, mentre il 54% dello stesso campione ha ammesso di non avere un singolo amico né di origine asiatica né afro-americana.

Una simile chiusura verso gli altri gruppi non trova conferma tra i maggiorenni delle minoranze etniche che affermano nel 47% dei casi di avere in maggioranza amici bianchi. Così a distanza di 40 anni, da quando cioè la Gran Bretagna è diventata una società multiculturale, si rinnova una netta separazione interna tra le diverse componenti sociali. "È insolito per un britannico bianco avere amici che provengano da gruppi sociali diversi", ha confermato al Guardian Peter Keller, uno degli autori dello studio.

Le separazioni non sono solo di carattere etnico ma anche religioso, come conferma l'80% degli interpellati bianchi che sostiene di non avere alcun amico musulmano praticante, mentre solo il 10% risponde di frequentare amici che seguono le religioni Hindu e Sikh. "Mi sorprende quanto la maggioranza ancora non conosca la minoranza - ha commentato Trevor Phillips, a capo della commissione - e non c'è da sorprendersi se tanta gente coltivi ancora pregiudizi contro i neri, gli zingari e i musulmani quando non hanno mai potuto avere esperienze dirette di conoscenza".

Secondo Phillips per favorire un primo passo verso l'integrazione sarebbe utile organizzare campi estivi nei quali adolescenti di estrazioni sociali, etniche e religiose differenti si potrebbero mischiare, come succede negli Stati Uniti. "In Gran Bretagna ancora non ci conosciamo. Non siamo come gli americani che si conoscono ma hanno deciso di vivere in una società di segregazione", ha concluso Phillips.

ATS
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