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Il timore e' che materiale radioattivo finisca sul mercato neroOnu vuole inchiesta su saccheggi dei siti nucleari

05.05.03 - 15:54
Capo dell'Aiea El Baradei chiede ad Usa di fare entrare suoi esperti in Iraq
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Onu vuole inchiesta su saccheggi dei siti nucleari
Capo dell'Aiea El Baradei chiede ad Usa di fare entrare suoi esperti in Iraq

Vienna, 5 mag. (Adnkronos) - La notizia dei saccheggi e delle razzie nei siti nucleari iracheni allarma l'Agenzia atomica internazionale. E l'organismo delle Nazioni Unite - che dallo scorso novembre aveva potuto far rientrare nel paese i suoi ispettori che, insieme a quelli dell'Unmovic, hanno dovuto lasciare il paese alla vigilia dell'attacco angloamericano - ha chiesto a Washington di poter inviare in Iraq una squadra di esperti per verificare l'inquientante possibilita' che materiale radioattivo, anche di scarto, possa essere stato rubato ed immesso sul mercato nero.

Il capo dell'Aiea, Mohammed El Baradei, ha scritto agli Stati Uniti chiedendo di poter inviare ''una missione in Iraq che indaghi sullo stato dei siti nucleari'', ha reso noto la portavoce dell'agenzia Melissa Fleming, precisando che ''non abbiamo ancora ricevuto una risposta''. Finora gli Stati Uniti si sono rifiutati di far entrare in Iraq esperti dell'Aiea e dell'Unmovic, sostenendo che ora il compito della ricerca delle armi di distruzione di massa e' una responsabilita' della coalizione.

La squadra che El Baradei intende inviare sara' comunque diversa, sottolieneano da Vienna, da quella degli ispettori che hanno lasciato il paese a marzo. Il maggiore timore dell'agenzia - che possiede degli inventari precisi e dettagliati del materiale conservato nella centrale di Tuwaitha e degli altri siti su i quali, durante gli ultimi mesi di ispezioni, avevano posto i sigilli - e' che l'eventuale materiale radioattivo trafugato, non sufficiente per la realizzazione di ordigni atomici, possa finire in mano di organizzazioni terroristiche che vogliono produrre ''dirty bomb'', bombe sporche uniscono materiale radioattivo ad esplosivi convenzionali. Dall'agenzia dell'Onu non si manca di sottolineare come anche su questo fronte si sospetti che le forze statunitensi non siano state in grado di mantenere i loro obblighi di potenza belligerante ed ora occupante che, come sin dal primo momento ha ricordato il segretario generale Kofi Annan, e' quello di garantire la sicurezza e l'ordine nel paese, soprattutto nei siti sensibili. ''Ci erano state date assicurazioni che gli Stati Uniti avrebbero protetto queste strutture, ma per l'agenzia queste notizie di saccheggi sono molto allarmanti''.

E' stato il quotidiano statunitense ''Washington Post'' a rivelare ieri che le squadre di esperti del Pentagono, praticamente gli ispettori inviati a sostituire quelli dell'Onu, hanno trovato tutti i sette siti finora ispezionati talmente saccheggiati e razziati da non poter escludere che del materiale radioattivo sia stato rubato, da comuni saccheggiatori o, ipotesi piu' preoccupante, da bande specializzate con contatti con il mercato nero.

E come il mondo accademico aveva chiesto a Washington, prima dell'inizio della guerra, di provvedere a proteggere da saccheggi e razzie i musei e siti archeologici che sono stati devastati e depredati di fronte alla completa passivita' delle forze statunitensi, anche l'Agenzia atomica aveva espressamente chiesto agli americani di provvedere ad evitare possibili razzie nei siti nucleari. E Washington si era impegnata con l'Onu a mettere a punti piani di protezione. Che, stando a quanto e' stato rivelato dalla stampa, non sembrano essere stati attuati, o almeno non in maniera efficace.

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