L'Ophraella communa - questo il nome dell'insetto - "è letteralmente volata sotto il naso del biologo Heinz Müller-Schärer" l'estate scorsa in Ticino, nelle vicinanze del confine con l'Italia, riferisce l'Università di Friburgo in un comunicato oggi. Si suppone che l'insetto, originario della Cina, sia entrato in Europa via l'aeroporto di Milano Malpensa.
Già considerato in patria l'arma biologica più importante nello sradicamento dell'ambrosia (Ambrosia artemisiifolia), l'insetto e il suo comportamento nei riguardi della pianta invasiva sono stati studiati dal team friburghese l'anno scorso in 150 località ticinesi, italiane e francesi.
I risultati dello studio, pubblicati dall'edizione online della rivista scientifica "Weed Research", sono molto promettenti: nei luoghi in cui è stato osservato, il coleottero ha praticamente sradicato l'ambrosia. L'Ophraella communa potrebbe dunque diventare l'arma biologica per eccellenza contro l'ambrosia, osserva l'Università. I ricercatori vogliono tuttavia determinare con osservazioni supplementari se l'animaletto non arreca danni ad altre piante.
Le ricerche proseguiranno inoltre la prossima estate in Ticino e nell'Italia settentrionale, dove il coleottero è già presente, per stabilire se il suo insediamento comporta già ripercussioni positive sulla quantità di polline di ambrosia nell'aria. Secondo l'ateneo romando, "le prime misurazioni effettuate in Ticino e in Lombardia in estate e in autunno dello scorso anno sembrano indicare che le concentrazioni di polline nell'aria sono già diminuite".
L'ambrosia è stata dichiarata nel 2006 in Svizzera "pianta infestante particolarmente pericolosa" non soltanto a causa dei suoi pollini, fortemente allergenici, ma anche perché minaccia numerose colture (fra l'altro di granoturco, di barbabietola da zucchero e di girasoli).