Il cassone di metallo zincato contenente le bottiglie "Clos de Chillon" ed "Aigle Les Murailles" è stato fatto scendere lungo la falesia immersa sulla quale è stato costruito il castello. Questa scende a picco nel Lemano fino a 80 metri di profondità.
"A 30 metri dovremmo avere condizioni ideali di conservazione", ha detto all'ATS Daniel Dufaux, direttore tecnico della Henry Badoux SA e presidente degli enologi svizzeri: la temperatura è costante, circa 12 gradi, l'oscurità è totale e l'umidità pure, poiché le bottiglie sono tenute a bagno nell'acqua. Secondo Dufour, l'esperimento dovrebbe fornire piste per una conservazione più lunga dello chasselas. I vini provenienti da questo vitigno, re sulle coste lemaniche, invecchiano relativamente male.
Dodici flaconi saranno prelevati ogni anno, durante circa 20 anni, ha precisato l'enologo. Degustazioni comparative saranno effettuate con bottiglie di uno stesso lotto conservate in cantina. Un'attenzione particolare sarà riservata al comportamento dei turaccioli di sughero naturale.
Un accordo di collaborazione è stato firmato con la Scuola d'ingengeria di Changins (VD), che forma enologi e viticoltori. L'istituto sottoporrà ad analisi chimiche e fisiche le bottiglie recuperate.
Il cassone doveva in origine contenere 500 bottiglie. Su consiglio della società di lavori subacquei Intrasub, che ha proceduto all'immersione, le pareti sono state rinforzate: si tratta di evitare che i numerosi sub attivi nella zona siano tentati di prelevare qualche bottiglia. Daniel Dufaux spera che si asterranno dal farlo per amore della scienza.