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BANCA CENTRALE EUROPEATassi fermi, fuori discussione l'insolvenza greca

08.04.10 - 18:38
La ripresa è in corso in Eurolandia, e la questione di una insolvenza in Grecia, evocato da alcuni economisti mentre i mercati sono sull'ottovolante, non si pone nemmeno
Keystone
Tassi fermi, fuori discussione l'insolvenza greca
La ripresa è in corso in Eurolandia, e la questione di una insolvenza in Grecia, evocato da alcuni economisti mentre i mercati sono sull'ottovolante, non si pone nemmeno

FRANCOFORTE - La ripresa è in corso in Eurolandia, e la questione di una insolvenza in Grecia, evocato da alcuni economisti mentre i mercati sono sull'ottovolante, non si pone nemmeno. Ma la crescita - spiega il presidente della Banca centrale europea Jean-Claude Trichet - sarà moderata e i tassi, oggi lasciati all'1% per l'undicesimo mese consecutivo, continuano ad essere "adeguati".

Pesano l'alta disoccupazione e le incertezze che gravano su consumi e investimenti, certo. Ma in molti scommettono che la Bce stia correggendo la sua rotta e e si prepari a non toccare i tassi almeno fino a fine anno e a non riassorbire con troppa fretta la liquidità immessa sui mercati in funzione anti-crisi. Perché molti Paesi, la Grecia in testa, dovranno adottare misure durissime per raddrizzare i conti pubblici, con probabili conseguenze per la crescita economica, per i mercati e per i bilanci delle banche. Più che la decisione sul costo del denaro, ampiamente scontata, il Consiglio direttivo della Banca centrale europea ha dovuto fare i conti ancora una volta con il tema scottante dei deficit in forte aumento nell'Ue-16. Ad alcuni Paesi, Trichet ha chiesto oggi uno "sforzo deciso" concentrato sulla "riforma della spesa", pensioni incluse.

Proprio per aiutare i Paesi alle prese con una crisi fiscale la Bce ha deciso di mantenere oltre il 2010 le attuali agevolazioni sui titoli che le banche le danno a garanzia dei prestiti che ricevono: il rating minimo per accedervi resta 'BBB-', cosicché i titoli di Stato greci non rischiano di essere esclusi. Ma la Bce ha cambiato anche il margine di garanzia sui titoli forniti dalle banche: dal valore dei titoli più rischiosi, quelli con rating inferiore ad 'A-', sarà sottratto non più un 5% fisso ma una quota variabile che potrebbe penalizzare non poco le banche che chiedono prestiti in cambio di titoli greci.

Molti investitori non l'hanno presa bene: si aspettavano più sostegno ad Atene, e le parole di Trichet non hanno rassicurato i mercati sulla volontà europea di aiutare la Grecia a tutti i costi. Non ha convinto, poi, la posizione di Trichet sulla gestione della crisi greca. Un mese fa, prima del Consiglio del 25 marzo con cui l'Ue si è impegnata ad aiutare la Grecia assieme al Fondo monetario internazionale in caso di necessità, Trichet aveva definito "non appropriato" un ruolo del Fmi come prestatore di denaro alla Grecia. Oggi, incalzato dalle domande dei giornalisti, il presidente dell'Eurotower è dovuto tornare sui suoi passi: quello che è fondamentale - ha spiegato - è che ci sia un ruolo dei Paesi membri dell'Ue, che condiziona i prestiti alla realizzazione delle riforme da parte di Atene e che s'inquadra nelle regole di Maastricht e del Patto di stabilità e crescita europeo.

ATS
 

Foto d'apertura: Keystone

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