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CRISI FINANZIARIAPacchetto di aiuti, la parola a Couchepin e Widmer-Schlumpf

16.10.08 - 12:35
Pacchetto di aiuti, la parola a Couchepin e Widmer-Schlumpf

BERNA - A illustrare il pacchetto di misure deciso dal Consiglio federale a sostegno del sistema finanziario svizzero si sono presentati stamane due ministri - Couchepin e Widmer-Schlumpf - affiancati dai presidenti della Banca nazionale (BNS) e della Commissiione federale delle banche (CFB). Messaggio comune: non si tratta di aiuti a un determinato istituto di credito ma di misure destinate a consolidare la piazza finanziaria elvetica, prese al momento opportuno, né troppo presto né troppo tardi.

COUCHEPIN: "In queste settimane il Consiglio federale ha seguito con estrema attenzione l´evoluzione dei mercati, con la costante proccupazione di osservare, riflettere e intervenire non appena sarebbe stato auspicabile, per consolidare il sistema finanziario svizzero. Nella sua seduta speciale dello scorso 2 ottobre il governo ha incaricato il Dipartimento delle finanze (DFF) di preparare, d´intesa con la Banca nazionale e la Commissione federale delle banche, le misure che potevano imporsi in caso di necessità. Con i grandi istituti di credito è stato mantenuto il contatto. Stamane i partiti di governo e i cantoni sono stati informati delle decisioni prese ieri dal governo e anche il ministro delle finanze Hans-Rudolf Merz, che si trova in convalescenza, è stato messo al corrente. Egli appoggia senza riserve il pacchetto adottato".

WIDMER-SCHLUMPF: "Era importante agire al momento opportuno, non troppo presto con misure forti, ma neppure troppo tardi, poiché avrebbero potuto esserci conseguenze negative per l´economia".

ROTH (BNS): "Il piano per rafforzare la piazza finanziaria svizzera non è un regalo fatto all´UBS. Da settimane lavoriamo su questo pacchetto e abbiamo analizzato ogni aspetto".

HALTLINER (CFB): L´UBS ha chiesto l´aiuto della Confederazione a causa di una perdita di fiducia e delle possibilità di rifinanziamento che si sono massicciamente deteriorate. Quanto alla situazione delle banche, si tratta di un allarme, ma non di una catastrofe. All´origine del pacchetto di misure non vi è il capitale dei vari istituti di credito, ma i problemi di rifinanziamento. Le due grandi banche, UBS e Credit Suisse, sono ben finanziate e il resto del settore è sano e forte. La Confederazione è già corsa a sostegno dell´economia nel 2001, nella vicenda Swissair, ma il confronto con quella circostanza non è pertinente: contrariamente alla compagnia aerea, l´UBS è ben capitalizzata".


ATS

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