«Stimolavo la zona inguinale, ma mai le parti interne», sostiene il 68enne alla sbarra alle Assise criminali di Lugano.
LUGANO - Avrebbe abusato sessualmente di sei minorenni di età compresa tra i sei e i 15 anni, sfruttando il suo ruolo di maestro di yoga e musica, il 68enne svizzero residente nel Luganese oggi alla sbarra alle Assise criminali di Lugano.
L'uomo, che ha agito tra ottobre 2019 e luglio 2022, operava all'interno di uno studio di musicoterapia e di una scuola di un'associazione del Luganese che offriva attività come yoga, danza, pianoforte e canto ai bambini dai cinque anni in su. È accusato di coazione sessuale, in subordine ripetuti atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere, ripetuti atti sessuali con fanciulli, ripetuta pornografia, ripetuta falsità in certificati e esercizio abusivo di attività sanitaria.
Secondo quanto emerso dall'inchiesta condotta dal Ministero pubblico, il 68enne, che nega tutto, molestava bambine e ragazzine con il pretesto di curarle con l'esecuzione di massaggi atti a sbloccare presunti blocchi energetici e curare ansia e tensioni. Atteggiamenti definiti «sospetti» tenuti dall'uomo erano stati segnalati già nel 2015 e nel 2018 da due diverse famiglie, anche se non vi era stata nessuna denuncia.
Una perizia psichiatrica nel cestino - «Il procedimento su questo caso si svolgerà in due parti», esordisce il giudice Amos Pagnamenta. La perizia psichiatrica svolta è infatti stata ritenuta «inutilizzabile» ed è stata stralciata, in quanto il suo contenuto si spingeva oltre gli argomenti sui quali è chiamato ad esprimersi un perito. Secondo la Corte vi era inoltre una sorta di contraddizione tra diagnosi e cura proposta. «Se tra oggi e domani i fatti o parte di essi venissero confermati verrà disposta una nuova perizia psichiatrica e solo dopo aver ricevuto il referto verrà aggiornato un nuovo procedimento in cui si discuterà una commisurazione della pena», spiega Pagnamenta.
I massaggi? «Spiegavo tutto» - Si apre dunque il dibattimento. «Ho agito sempre con la finalità di fare del bene, non avevo altri scopi», afferma il 68enne. «Ho sempre spiegato ai genitori, in maniera che ritenevo comprensibile, quello che veniva fatto»: in particolare «indicavo loro che si trattava di massaggi su tutto il corpo con oli essenziali, senza vestiti e con l'utilizzo del diapason». Le vittime, secondo l'imputato, «hanno però girato le situazioni a loro vantaggio travisando l'accaduto in maniera ambigua».
Durante i massaggi «non notavo nessun disagio da parte loro, e non penso che una bambina che ha subito degli abusi quando vede la mamma è ancora lì che sorride», continua il 68enne. «Presumo dunque che quando le bambine raccontavano ai genitori quello che era successo quest'ultimi non capivano, e decidevano di sporgere denuncia».
«Come si svolgeva il massaggio armonico?», chiede poi Pagnamenta all'imputato. «La persona si mette in posizione prona e si esegue un primo massaggio sulla schiena. Si sistema poi in posizione supina e viene eseguita la stessa procedura sul davanti». Con il diapason «si rivelano in seguito tutti i punti di tensione, i nodi energetici, e si sente la linea dei meridiani. Si va poi a lavorare manualmente».
Massaggi «nella zona inguinale» - «Ma perché le minorenni dovevano essere nude durante la procedura?», rilancia il giudice. «Con l'olio non si può lavorare sopra i vestiti. Questo anche per praticità e per non sporcare le mutande», replica l'uomo. «Il centro del primo chakra è nel perineo, nella zona inguinale», continua, «e se bisogna risolvere qualcosa in quel senso bisogna stimolare quella zona. Io lo facevo con il diapason, con la digitopressione e con l'apparecchio per la sonopuntura».
L'imputato sottolinea poi di non aver «mai toccato le parti intime interne, né il clitoride né l'interno delle labbra, perché non ha senso stimolare quelle parti». «Naturalmente so che tra il perineo e la vagina non ci sono dieci chilometri, ma l'anatomia non l'ho inventata io. Lavoravo nella zona tra vagina e ano e all'esterno delle labbra», precisa.
Immagini compromettenti - «Ci spiega come mai ci sono immagini (94 diversi file con contenuti pornografici ndr.) che mostrano lei toccare i genitali delle minorenni?», insiste Pagnamenta. «Sono state tratte da dei filmati. Ho girato quest'ultimi per un determinato scopo, che non era certo quello di pubblicarli, e finita la seduta li ho subito cancellati. La telecamera era comunque ben visibile, non ho mai nascosto niente», replica il 68enne.
Nelle immagini era comparso anche un apparecchio rosa di forma fallica. «Si trattava di un apparecchio di sonopuntura. Detto così si può pensare che fosse un vibratore, ma non lo era», afferma l'ex maestro di yoga. L'uomo aveva però effettuato ricerche online associando parole come "little girl" e "pu**y". «Quando cercavo immagini per spiegare il massaggio armonico ho dovuto fare queste ricerche», si giustifica.
Dal bianco al nero - «È vero che potrei avere problemi di natura sessuale nei confronti di bambini. Faccio fatica ad ammetterlo anche a me stesso e per questo chiedo aiuto», aveva dichiarato in fase d'inchiesta l'uomo, che però oggi ha ritrattato: «Non l'ho mai detto e non ritengo di avere problemi di carattere sessuale con i ragazzi». «Raramente, in quest'aula, ho visto una persona arrampicarsi sugli specchi come lei», commenta amaramente il giudice.
Falsi diplomi - Il 68enne è accusato anche di aver falsificato certificati e diplomi per guadagnarsi la fiducia dei genitori. «Li ho scaricati come li ho trovati su internet e ho modificato solo il nome», spiega. «Non li ho mai utilizzati per ottenere vantaggi, ma solo per una soddisfazione personale». L'imputato non detiene infatti alcun diploma in musica, yoga, né è abilitato a praticare alcun tipo di terapia.