A palazzo Civico va in scena la Lugano Belle Époque

Inaugurazione della mostra prevista per il 4 dicembre: «Ci sarà la possibilità di entrare virtualmente negli spazi del Castello di Trevano grazie alla ricostruzione in 3D».
Inaugurazione della mostra prevista per il 4 dicembre: «Ci sarà la possibilità di entrare virtualmente negli spazi del Castello di Trevano grazie alla ricostruzione in 3D».
LUGANO - Nell’ottica della valorizzazione della storia di Lugano, la Divisione cultura della Città ha curato un nuovo allestimento a Palazzo Civico, proponendo una mostra fotografica dedicata alle immagini scattate dal turista olandese Hermann Albrecht Insinger tra il 1892 e il 1901. L'inaugurazione è prevista giovedì 4 dicembre, alle 18. Sono previsti gli interventi del vicesindaco Roberto Badaracco e del direttore della divisione Cultura Luigi Maria di Corato.
L’esposizione rappresenta la prima tappa del progetto Lugano Belle Époque, «grazie al quale la Divisione cultura intende approfondire e valorizzare un periodo fondamentale per la storia e l’identità della città, un’epoca caratterizzata da una profonda trasformazione del tessuto urbano, che ha contribuito in modo decisivo a definire l’immagine moderna di Lugano».
L’avvio dell’iniziativa coincide con il bicentenario della nascita di Paul Von Derwies (1826- 1881), committente del celebre Castello di Trevano. Nato a San Pietroburgo da una famiglia tedesca di origine baltica, Von Derwies fu banchiere, uomo politico e mecenate, consigliere imperiale dello zar Alessandro II, magnate delle ferrovie e raffinato promotore culturale. Giunto in Ticino intorno al 1865, scelse la collina di Trevano come luogo ideale dove stabilire la sua residenza monumentale, destinata a diventare simbolo della sua visione cosmopolita e della sua passione per l’arte e la musica.
«Con questo nuovo allestimento desideriamo invitare le cittadine e i cittadini a riscoprire il patrimonio storico e culturale della nostra città anche attraverso mezzi tecnologici - ha dichiarato il vicesindaco e capo Dicastero cultura, sport ed eventi Roberto Badaracco - l’esposizione fotografica sarà infatti affiancata da un’esperienza digitale dedicata proprio al Castello di Trevano, luogo emblematico e carico di storia, situato fuori dal centro urbano, ma profondamente radicato nella memoria della città».
Grazie alla mostra, i visitatori potranno inoltre «vivere un’esperienza che permette di cogliere sia il contesto nel suo insieme tramite la mostra fotografica, sia di “entrare” virtualmente negli spazi ormai scomparsi del Castello di Trevano e riscoprire così la storia di Lugano e del suo territorio sotto una luce del tutto nuova. La ricostruzione immersiva del cortile nord e dello scalone monumentale, realizzata da Roberto Giavarini, è arricchita da tavole artistiche e animazioni dell’artista Gionata Zanetta, mentre il percorso narrativo è animato da un modello linguistico di intelligenza artificiale sviluppato da Roberto Gorini con Original Land Sa grazie alla preziosa collaborazione dello scrittore Dario Galimberti, che ha ideato il personaggio letterario “Ezechiele Beretta”, protagonista di La ruggine del tempo, romanzo ambientato proprio al Castello di Trevano, che funge da guida virtuale all’interno dell’esperienza immersiva».
La sontuosa villa è anche protagonista della mostra storica Il «Tenimento» di Trevano. Vicende e documenti di un Castello scomparso allestita dall’Ufficio dei beni culturali presso la Biblioteca cantonale di Bellinzona, a cui l’iniziativa luganese si riallaccia.
Questa visione culturale »tra innovazione digitale, ricerca storica e tutela del patrimonio, coincide con la conclusione del restauro della fontana Bossi in Piazza Riziero Rezzonico, che sarà ufficialmente inaugurata in primavera. Progettata da Otto Maraini e Luigi Vassalli a ricordo dell’apertura dell’acquedotto comunale nel 1895, fu anch’essa “catturata” da Insinger appena tre anni dopo la sua realizzazione e rappresenta un esempio emblematico di come il patrimonio storico possa parlare con forza ancora oggi alla comunità odierna.
La mostra Lugano Belle Époque. Lo sguardo inedito di H. A. Insinger, sarà accompagnata da un prezioso volume e verrà inaugurata con una presentazione pubblica il prossimo giovedì 4 dicembre alle ore 18.00 nella sala del Consiglio comunale.
La mostra e la ricostruzione 3D del Castello di Trevano sono un evento collaterale di Lugano AI Week 2025.
Le fotografie presentano uno sguardo inedito sulla Lugano della Belle Époque, che si discosta dall’immagine turistica veicolata dai fotografi locali e dalle ditte d’oltralpe. Grazie alla collaborazione con lo Stadtarchiv di Bielefeld (Germania), dove sono conservati i negativi originali, la mostra propone una selezione di circa ottanta immagini, tra le più interessanti e rappresentative delle oltre trecento scattate a Lugano e nei dintorni.
Biografia di Hermann Albrecht Insinger (1827-1911): H. A. Insinger nasce ad Amsterdam nel 1827. Rimasto orfano in giovane età, viene cresciuto dallo zio, che lo introduce nell’impresa commerciale di famiglia Insinger & Co. e nella vita politica cittadina. Nel 1853 sposa la cugina Johanna Jacoba Wilhelmina, con la quale ha sette figli. Parallelamente all’attività commerciale, ricopre numerosi incarichi pubblici: consigliere comunale di Amsterdam, deputato provinciale dell’Olanda Settentrionale e, dal 1866 al 1884, membro della Camera dei rappresentanti per il partito conservatore. Segnato dalla morte prematura della moglie e di tre figli, negli anni Settanta e Ottanta dell’Ottocento abbandona progressivamente la vita professionale e si stabilisce a Parigi, dove vive da privato cittadino fino alla morte, nel 1911.
Negli ultimi decenni dell’Ottocento si dedica con crescente passione alla fotografia e alla stereoscopia, in un periodo in cui l’introduzione della pellicola in rullino e delle prime macchine portatili rende questa pratica più accessibile. Insinger sviluppa personalmente i propri scatti, come attestato dalla camera oscura presente nella sua abitazione parigina, e sperimenta vari formati e apparecchi, dai sistemi stereoscopici alle fotocamere più leggere di nuova generazione.
I suoi viaggi, tipici del turismo borghese dell’epoca, lo portano nelle principali località europee: coste atlantiche, Alpi, laghi svizzeri e italiani, Venezia, Costa Azzurra. Le fotografie, spesso realizzate nel corso di lunghi soggiorni, restituiscono città, paesaggi e scene di vita quotidiana oggi profondamente mutati, e rivelano uno sguardo attento ai diversi strati sociali: venditori ambulanti, artigiani, lavoratrici, personale d’albergo, bambini. L’interesse artistico e tecnico di Insinger è confermato anche dalla sua partecipazione a saloni fotografici come quello di Parigi (1898) e l’Esposizione internazionale di Poitiers (1902).
Visita Lugano almeno quattro volte, fra il 1892 e il 1901, soggiornando al Grand Hôtel Splendide. Spesso accompagnato dalla compagna Louise Mayer e talvolta dal figlio Jan Herman, scatta oltre trecento immagini che costituiscono oggi una preziosa testimonianza della Lugano della Belle Époque.








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