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SSR con la scure: taglierà 900 posti, e in Ticino? «Interessati più di 100 impieghi»

La corsa al risparmio della radio-tv svizzera in vista del canone “ridotto” a 300 franchi e della votazione dell'8 marzo toccherà in maniera importante il personale. Le spiegazioni di Timbal e della SRG SSR.
Tipress/Pablo Gianinazzi
SSR con la scure: taglierà 900 posti, e in Ticino? «Interessati più di 100 impieghi»
La corsa al risparmio della radio-tv svizzera in vista del canone “ridotto” a 300 franchi e della votazione dell'8 marzo toccherà in maniera importante il personale. Le spiegazioni di Timbal e della SRG SSR.

900 posti di lavoro a tempo pieno, in tutta la Svizzera, per il 2029.

Il maxi-piano di risparmio di SRG SSR è stato svelato più nel dettaglio questo lunedì mattina, dopo un primo comunicato a giugno a cui avevano fatto seguito dichiarazioni e indiscrezioni. A colpire è soprattutto l'entità, enorme, del “colpo di scure”.

Per quanto riguarda il nostro cantone, «una valutazione precisa del numero di collaboratori coinvolti nelle singole unità aziendali è attualmente in corso», ci conferma il portavoce Cédric Hengy.

Come già anticipato in mattinata, per garantire una leadership «sicura e coerente lungo l'intero percorso di trasformazione», verranno mantenuti gli attuali direttori regionali (quindi anche in RSI), così come i responsabili di settore e le direttrici e i direttori «già assunti in vista della futura organizzazione» nonché «approvati dal Consiglio di amministrazione».

Quelli che possono essere comunicati sono i tagli già effettuati: «Nel 2024 e nel 2025 sono stati annunciati, ad esempio presso la RSI, tagli rispettivamente di 15 e 37 posti a tempo pieno», spiega la radiotelevisione, «rimangono quindi circa 600 posti (in tutta la Svizzera, ndr.) che verranno eliminati in una seconda fase, con effetto dal 2027».

Mario Timbal, intervenuto in diretta al TG RSI, ha invece confermato che i tagli futuri riguarderanno più di 100 impieghi: «Non abbiamo ancora le cifre precise», ha ribadito il direttore della Radiotelevisione, che ha parlato «di una riduzione importantissima in un tempo relativamente breve».

«L'obiettivo è penalizzare al minimo l'offerta e quindi il pubblico», ha aggiunto in chiusura.

In ogni caso, insiste SRG SSR, il licenziamento sarà una extrema ratio: «Ovunque possibile, in un processo di trasformazione di questo tipo si farà ricorso alla fluttuazione naturale e ai pensionamenti. Sulla base dell’esperienza degli ultimi anni stimiamo che ciò permetterà di coprire circa il 60% della riduzione», continua Hengy, «Tuttavia, questo dipende da molti fattori e, purtroppo, i licenziamenti saranno inevitabili».

Dove ciò avverrà, «la SRG si impegnerà a renderli il più possibile socialmente sostenibili», conclude il portavoce.

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