Cerca e trova immobili
CANTONE

«La pensione non deve diventare un incubo»

AVS e cassa pensione sono in crisi. Il tema del terzo pilastro è sempre più d'attualità. Specialisti a confronto.  
Depositphotos
«La pensione non deve diventare un incubo»
AVS e cassa pensione sono in crisi. Il tema del terzo pilastro è sempre più d'attualità. Specialisti a confronto.  
«Confrontati con ultra 50enni disperati», dice Fabio Pizzotti di Swiss Life Select. «E i giovani vivono alla giornata», spiega Riccardo Ferrario, broker dell'IFA. L'ACSI: «Informatevi bene».
BELLINZONA - «Ci capita di ricevere persone di oltre 50 anni, disperate perché non sanno se potranno essere serene quando saranno in pensione». A raccontarlo è Fabio Pizzotti, manager di Swiss Life Select. Il terzo pilastro ...

BELLINZONA - «Ci capita di ricevere persone di oltre 50 anni, disperate perché non sanno se potranno essere serene quando saranno in pensione». A raccontarlo è Fabio Pizzotti, manager di Swiss Life Select. Il terzo pilastro non è solo una moda. Sembrerebbe sempre più un'esigenza. E questo perché le casse dell'AVS stanno piangendo. C'è chi si aggrappa alla riforma in votazione federale a settembre (AVS 21) per tentare di salvare il salvabile. Ma, complice anche l'invecchiamento della popolazione, la situazione è comunque critica. «Senza contare – precisa Pizzotti – che nel corso degli ultimi decenni anche il secondo pilastro ha perso colpi, con tassi d’interesse e aliquote di conversione sempre più bassi». 
 
Chi annaspa – Il tema è di strettissima attualità anche dopo che comparis.ch, noto servizio di confronti online, ha definito discriminante il sistema svizzero a tre pilastri. Intanto Riccardo Ferrario, broker assicurativo presso l'IFA di Lugano, evidenzia un altro aspetto. «C'è una fetta di popolazione tra i 50 e i 65 anni che rischia di tirare la cinghia una volta raggiunta la pensione. Questo perché queste persone sono cresciute in periodi in cui l'AVS e la cassa pensione rappresentavano qualcosa di forte. Una volta si calcolava che quando si andava in pensione si aveva bisogno di circa il 60% del proprio reddito. Ma c'erano meno esigenze. Oggi si hanno necessità diverse, praticamente uguali a quando si lavora».

Cosa sta cambiando – «Un pensionato ha tanto tempo libero – riprende Pizzotti –. E lo vorrebbe di qualità, senza doversi accontentare. Viste le prospettive attuali, se ci si basa solo su AVS e secondo pilastro si rischia di avere una pensione che equivale al 50% dell'ultimo stipendio. È chiaro che a quel punto la qualità di vita crolla. Devi magari rinunciare alla macchina, o cambiare appartamento. Il tema della previdenza andrebbe affrontato già da giovani. Il fattore tempo è fondamentale. Prima si inizia e più si riesce a mettere da parte. E c'è la possibilità di fare degli investimenti oculati con quel denaro. Senza contare che la cifra messa da parte è deducibile dalle tasse». 

Nuove generazioni e pensionamento anticipato – «Il problema dei ragazzi di oggi – precisa Ferrario – è che sono portati a vivere alla giornata. Si indebitano coi leasing. Fanno fatica a guardare così tanto avanti. È chiaro che a un 20enne non proponi un terzo pilastro oneroso come lo proporresti a un 45enne. L'importante è iniziare a mettere da parte qualcosa, poi la cifra mensile può sempre essere alzata. L'importante è avere una prospettiva per evitare una vecchiaia di stenti. Con un buon terzo pilastro si può tranquillamente pensare anche a un pensionamento anticipato».   

Una giungla in cui orientarsi – Il terzo pilastro, che da sempre è facoltativo, è ancorato alla Costituzione svizzera dal 1972 ed esiste nella forma odierna dal 1987. Solo nell'ultimo decennio, tuttavia, sta facendo davvero discutere. In concomitanza con l'indebolimento degli altri due pilastri e col fenomeno della popolazione che invecchia. Ma come si deve comportare il consumatore nella giungla di proposte a cui sono sottoposti?  Ivan Campari, collaboratore dell'ACSI (Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana) è esplicito: «Il terzo pilastro è consigliabile. Consente di mettere da parte dei risparmi e di ottenere un vantaggio fiscale». 

Le due varianti – Generalmente, secondo Campari, il terzo pilastro assicurativo è più vincolante. «Se si decide un importo poi è più difficile abbassarlo. Quello bancario è più libero, anche se poi vanno considerate le spese di gestione. Sono entrambi validi. Dipende dalle esigenze che una persona ha. Quello che è sensato per un 20enne non è sensato per un 50enne. Noi consigliamo di informarsi accuratamente prima di firmare qualsiasi documento. Fare dei confronti, affidandosi a persone di fiducia».

🔐 Sblocca il nostro archivio esclusivo!
Sottoscrivi un abbonamento Archivio per leggere questo articolo, oppure scegli MyTioAbo per accedere all'archivio e navigare su sito e app senza pubblicità.
Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.

Sappiamo quanto sia importante condividere le vostre opinioni. Tuttavia, per questo articolo abbiamo scelto di mantenere chiusa la sezione commenti.

Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.

Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.

Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!
NOTIZIE PIÙ LETTE