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LUGANO L’asilo delle mille traversie finisce all’asta fallimentare

23.11.18 - 12:34
È l’ultimo atto per l'edificio dopo una sfilza di guai, non ultima la battaglia per stabilire a chi appartenesse. La reazione: «Noi all'oscuro. Faremo di tutto per bloccare l'asta»
Foto Ufficio esecuzione
L’asilo delle mille traversie finisce all’asta fallimentare
È l’ultimo atto per l'edificio dopo una sfilza di guai, non ultima la battaglia per stabilire a chi appartenesse. La reazione: «Noi all'oscuro. Faremo di tutto per bloccare l'asta»

LUGANO - Da un lato il lungo braccio di ferro sul pacchetto azionario e dall'altro lo stop all’attività sancito dall’autorità comunale perché l’edificio non risultava allacciato alle canalizzazioni. Ai guai degli ultimi mesi, se ne è aggiunto un altro per l'asilo di Dino che da oggi figura ufficialmente all’asta fallimentare. Negli scorsi mesi la società proprietaria era riuscita a tornare in possesso dell’edificio, dopo che la proprietà dello stesso era stata rivendicata dall’inquilino (!) che aveva riaperto le aule nido ai bambini. Riaperto, dal momento che l’asilo era stato chiuso una prima volta dopo un blitz polizia nel 2012 quando l’insegna era quella degli istituti Montessori: l’accusa allora era di violazione del dovere di assistenza.

La scorsa primavera, dopo il lungo stop di sei anni, l’asilo sembrava pronto a rinascere ma l’iniziativa portata avanti dai nuovi inquilini è presto naufragata tra i litigi, lasciando anche una coda di conflitti aperti con il personale che non aveva ricevuto gli ultimi stipendi. Inquilini che ad un certo punto si erano trasformati - misteriosamente - in proprietari. Da qui la contesa legale per il possesso delle azioni che alla fine ha rimesso in sella la società immobiliare.

Una schiarita oscurata ora dalla messa all’asta dell’edificio da parte dell’Ufficio di esecuzione. La perizia - pubblicata sul sito delle aste - indica un valore di stima peritale di 3.19 milioni di franchi (e uno di stima ufficiale di 1.6 milioni). La notizia ha colto di sorpresa l'attuale amministratrice: «La nostra società non è stata informata della procedura - dice -. E soprattutto non è stato fatto un elenco oneri come vuole la legge. Sospetto che dietro ci sia un brutto tiro del precedente amministratore. Faremo comunque di tutto per bloccare l'asta».

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