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SVIZZERABuonuscita di Vasella, archiviato il procedimento contro Novartis

29.04.13 - 16:27
La procura non ha rilevato nessun comportamento di rilevanza penale. I vertici della casa farmaceutica erano sospettati di amministrazione infedele e altri reati
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Buonuscita di Vasella, archiviato il procedimento contro Novartis
La procura non ha rilevato nessun comportamento di rilevanza penale. I vertici della casa farmaceutica erano sospettati di amministrazione infedele e altri reati

BASILEA - Il ministero pubblico di Basilea Città ha archiviato il procedimento penale contro i vertici di Novartis per amministrazione infedele e altri reati in relazione all'indennità di partenza di 72 milioni di franchi prevista in un primo tempo per il dimissionario presidente del gruppo farmaceutico Daniel Vasella.

 

In una nota odierna la procura spiega di essere giunta alla conclusione che non risulta alcun comportamento di rilevanza penale. Ciò vale sia per le trattative e la conclusione dell'accordo che prevede un divieto di passare alla concorrenza del 25 gennaio 2011 sia per la sua comunicazione agli azionisti.

 

Il 15 febbraio scorso Vasella - allora ancora presidente del consiglio d'amministrazione della società renana - si era espresso in un'intervista televisiva riguardo al divieto di passaggio alla concorrenza e alla buonuscita. Il ministero pubblico basilese aveva quindi ricevuto due denunce penali, una anonima e una del rappresentante degli azionisti Hans-Jacob Heitz. I vertici di Novartis venivano accusati di false indicazioni su attività commerciali, usura e amministrazione infedele.

 

Nel frattempo Vasella, sotto forte pressione pubblica, ha rinunciato all'indennità di partenza. L'iniziativa Minder contro le retribuzioni abusive è comunque stata chiaramente accolta alle urne.

 

Da parte sua a fine marzo Novartis ha rinunciato a sporgere denuncia penale per l'indiscrezione che ha reso nota la buonuscita. Il blog finanziario "Inside Paradeplatz" aveva riferito dell'accordo la mattina del 15 febbraio, e le notizie rimbalzate sui media avevano subito suscitato un'ondata di indignazione.

 

Ats

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