Neonata morta, l'uomo liberato «non è il padre biologico»

È ancora avvolto nel mistero il caso della piccola rinvenuta morta in un sacco di rifiuti a Reconvilier. Il portavoce: «Il procedimento penale in corso non lo concerne più».
BERNA - L'uomo arrestato il 18 gennaio scorso in relazione alla vicenda della neonata rinvenuta morta in un sacco di rifiuti a Reconvilier (BE), e rilasciato per mancanza di prove, non è il padre biologico della piccola. Quest'ultimo è stato individuato dalla polizia.
«Il procedimento penale in corso non lo concerne», ha precisato all'agenzia Keystone-ATS Christoph Gnägi, portavoce della polizia bernese, confermando una notizia diffusa da Le Matin online. Per rispetto della sua vita privata, non sono state fornite ulteriori informazioni.
La madre della neonata, arrestata anch'essa il 18 gennaio, è tuttora sotto sorveglianza in un istituto specializzato, dove le sono prodigate delle cure.
In base ai primi elementi raccolti, il corpo della piccola era stato lasciato in un parcheggio vicino a una sala multiuso. Due passanti lo avevano rinvenuto in un sacco dei rifiuti.
Le circostanze del decesso rimangono sconosciute. Dagli esami svolti all'istituto di medicina legale dell'Università di Berna sembra emergere che la neonata sia nata viva.




Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!