Su 241 condanne per atti sessuali con fanciulli emesse nel 2021 si contano solo 191 interdizioni professionali.
BERNA - I pedofili, una volta condannati, non devono più essere in grado di lavorare con dei bambini. È quanto ha deciso il popolo svizzero nel 2014 approvando un'iniziativa popolare in questo senso. La legge è in vigore dal 2019 e prevede che solo in casi «particolarmente lievi» e laddove questa misura non venga ritenuta necessaria a livello di prevenzione il tribunale può decidere «eccezionalmente» di non imporre il divieto. Ma, secondo un'analisi della Neue Zürcher Zeitung, questo, piuttosto che eccezionalmente, avverrebbe spesso e volentieri.
Nel 2021 in Svizzera sono infatti stati emesse 241 condanne per atti sessuali con fanciulli e circa 800 per pornografia illegale, ma il divieto di esercitare attività professionali a contatto con bambini è stato ordinato solo in 191 casi.
Si teme dunque che i Tribunali cantonali rossocrociati interpretino la legge in modo troppo morbido, e l'UDC vuole vederci chiaro. Lo riporta il Blick. Per la consigliera nazionale zurighese Barbara Steinemann, che intende cercare un confronto con il Consiglio federale rispetto a queste cifre, bisogna infatti «assolutamente andare a fondo».
A volere risposte è anche il consigliere agli Stati del PLR Andrea Caroni: «Vorrei che venisse aperta un'inchiesta». È tuttavia possibile, afferma, che ci siano semplicemente moltissimi casi minori per i quali imporre un divieto rispetto alla pratica professionale sarebbe esagerato.
«Dobbiamo tenere d'occhio l'evoluzione delle cifre», riferisce infine al quotidiano zurighese il consigliere nazionale dell'UDC Gregor Rutz.