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SVIZZERAAccoltella a morte il partner, assolta per legittima difesa

13.07.22 - 18:10
Il Tribunale cantonale di Soletta ha prosciolto la donna condannata in primo grado per omicidio con dolo eventuale.
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Fonte ATS
Accoltella a morte il partner, assolta per legittima difesa
Il Tribunale cantonale di Soletta ha prosciolto la donna condannata in primo grado per omicidio con dolo eventuale.

SOLETTA - Una donna di 60 anni, condannata l'anno scorso in primo grado per omicidio con dolo eventuale, è stata assolta in appello dal Tribunale cantonale di Soletta. Nella sentenza, la corte ha stabilito che l'imputata ha agito per legittima difesa quando ha accoltellato il suo partner nel 2018 a Derendingen (SO).

I fatti risalgono all'8 dicembre 2018. Quella mattina la coppia ha avuto una violenta discussione. Quando l'uomo di 57 anni ha puntato la pistola al petto della fidanzata e l'ha minacciata, lei lo ha pugnalato con un coltello da cucina, recidendogli un'arteria.

Nel marzo 2021, il tribunale distrettuale di Bucheggberg-Wasseramt ha condannato l'imputata a 34 mesi di reclusione. Il tribunale ha riconosciuto che la donna aveva agito per autodifesa, ma ha ritenuto che si era spinta troppo oltre.

Modificata la sentenza - Il Tribunale cantonale è di tutt'altro parere. Secondo i giudici la donna ha temuto per la sua vita quando l'uomo le ha puntato la canna della pistola sul petto. Non poteva sapere che l'arma non era carica. In questa situazione, «era autorizzata a difendersi con il coltello», ha detto il giudice che ha letto le motivazioni della sentenza. Esistono effettivamente tutti gli elementi del reato di omicidio con dolo eventuale, ma nella situazione di minaccia in cui si trovava la donna ha «agito per giustificata autodifesa».

L'omicidio è stato il tragico epilogo di una relazione entrata in una fatale spirale negativa nel 2017. All'epoca, la donna aveva scoperto che il compagno aveva una relazione con una collega. Ha perso la fiducia in lui e ha iniziato a controllarlo, mentre il compagno ha risposto con bugie, silenzi e scoppi di violenza. Il litigio dell'8 dicembre 2018 è avvenuto dopo l'ennesima menzogna. Dopo aver pugnalato l'uomo, l'imputata si è barricata in bagno. Quando è tornata sul luogo dell'accoltellamento, il compagno era già morto e lei ha allertato la polizia e l'ambulanza.

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