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SVIZZERAOmicron BA.1 e quelle reinfezioni sempre più probabili

06.07.22 - 13:30
La sottovariante BA.1 di Omicron sembra essere capace di eludere gli anticorpi delle infezioni precedenti
HUG-UNIGE
La ricercatrice Meriem Bekliz.
La ricercatrice Meriem Bekliz.
Omicron BA.1 e quelle reinfezioni sempre più probabili
La sottovariante BA.1 di Omicron sembra essere capace di eludere gli anticorpi delle infezioni precedenti
È quanto è emerso da una ricerca effettuata dall'Università di Ginevra e dall'Ospedale universitario di Ginevra

GINEVRA - Rispetto a quelle precedenti, l'attuale ondata di Covid evidenzia un rischio «particolarmente elevato» di reinfezione. In altre parole, chi è già stato contagiato in passato ha una probabilità più alta di essere nuovamente infettato. Questo perché la sottovariante BA.1 di Omicron «sembra essere in grado di eludere gli anticorpi generati da tutte le altre varianti».

È quanto è emerso da uno studio di un'équipe del Centro per le malattie virali emergenti dell'Università di Ginevra e dell'Ospedale universitario di Ginevra, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature Communications.

Il team di ricerca ha prelevato campioni di sangue da 120 volontari precedentemente infettati da una delle diverse varianti di Covid, non vaccinati o vaccinati e infettati, (prima o dopo la vaccinazione). «Con un'età media tra i 28 e i 52 anni, senza altre malattie gravi e con una forma lieve o moderata di Covid, questa coorte rappresenta la maggior parte dei casi nella comunità», ha spiegato Isabella Eckerle, professoressa presso il Dipartimento di Medicina dell'UNIGE e responsabile del Centro per le malattie virali emergenti.

Con la vaccinazione, più anticorpi
L'obiettivo dello studio era quello di determinare quanto gli anticorpi generati durante la prima infezione fossero in grado di neutralizzare le diverse varianti del SARS-CoV-2.

«Omicron Ba.1 si è dimostrata la variante più efficace nell'eludere l'immunità naturale preesistente e, in misura minore, quella indotta dalla vaccinazione», ha confermato Benjamin Meyer, ricercatore presso la Facoltà di Medicina dell'UNIGE.

In effetti, i ricercatori hanno notato che i livelli di anticorpi contro il SARS-CoV-2 nelle persone vaccinate sono circa 10 volte superiori a quelli delle persone che hanno solo avuto la malattia. Inoltre, la combinazione delle due, nota come immunità ibrida, sembra mantenere livelli di anticorpi reattivi ancora più elevati. «In questo modo, Omicron può eludere l'immunità esistente e causare un'infezione, ma l'ospedalizzazione e la morte dovute al Covid (anche con Omicron) sono comunque ridotte dopo la vaccinazione».

«Sorprendete capacità di mutare»
In ogni caso, il Sars-CoV-2 mantiene una sorprendente capacità di mutare, che sembra anche accelerare. Lo dimostra anche il fatto che effettuando una mappatura antigenica delle varianti, è emerso che il sierotipo Omicron «è totalmente diverso dagli altri», hanno spiegato i ricercatori.

«La vigilanza è ancora necessaria, soprattutto perché le curve epidemiologiche sono aumentate bruscamente dopo la comparsa di BA.5, la più recente sottovariante di Omicron», ha aggiunto Isabella Eckerle.

«Ora disponiamo di strumenti di sequenziamento e di osservazione molecolare che erano sconosciuti fino a pochi anni fa; le scoperte che stiamo facendo oggi aprono prospettive e conoscenze che saranno utili ben oltre questo coronavirus», ha poi concluso Benjamin Meyer.

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