Quarantene e vacanze: i turisti stanno cancellando le prenotazioni

A soffrire particolarmente sono i comprensori sciistici che lamentano una pioggia di soggiorni annullati
BERNA - Vacanze cancellate come se piovesse. Dopo che l'Ufficio federale della sanità pubblica ha aggiornato la lista nera dei paesi da cui, al rientro in Svizzera, è necessario sottoporsi a una quarantena, i turisti hanno iniziato ad annullare le prenotazioni per quest'inverno. E i comprensori sciistici che si auguravano un lauto inverno, sono di nuovo in difficoltà.
Al momento 23 Paesi figurano nella black list della Confederazione. Gli ultimi a essere stati aggiunti sono Portogallo, Nigeria, Canada e Giappone. Ma non è di loro che le strutture invernali lamentano l'assenza. I turisti in arrivo da Regno Unito, Belgio e Paesi Bassi hanno infatti un ruolo chiave nella stagione invernale elvetica, ma, se vorranno venire, dovranno osservare una quarantena di dieci giorni e presentare un tampone all'arrivo in Svizzera. E sono proprio loro, ha spiegato Andreas Züllig, presidente di HotellerieSuisse, al portale 20 Minuten, che «stanno cancellando le vacanze».
Ma anche chi per ora non è sottoposto a nessun obbligo per entrare nel territorio confederato sta ripensando a dove trascorrere qualche giorno fuori casa. Nonostante infatti la Germania non faccia ancora parte della lista nera, i tedeschi stanno comunque procedendo a cancellare le prenotazioni. Secondo Züllig questo avviene perché «sono sempre molto attenti e quindi preferiscono cancellare subito le loro vacanze». E il periodo non si limita solo a dicembre, alcuni annullamenti riguardano anche febbraio.
Per le strutture alberghiere dei comprensori questo è un duro colpo perché chi arriva dall'estero resta tendenzialmente due settimane, mentre gli svizzeri restano per un periodo più breve. Ciò che rallegra Züllig è che i confederati per ora non stanno cancellando nessuna prenotazione.




Su alcuni temi riceviamo purtroppo con frequenza messaggi contenenti insulti e incitamento all'odio e, nonostante i nostri sforzi, non riusciamo a garantire un dialogo costruttivo. Per le stesse ragioni, disattiviamo i commenti anche negli articoli dedicati a decessi, crimini, processi e incidenti.
Il confronto con i nostri lettori rimane per noi fondamentale: è una parte centrale della nostra piattaforma. Per questo ci impegniamo a mantenere aperta la discussione ogni volta che è possibile.
Dipende anche da voi: con interventi rispettosi, costruttivi e cortesi, potete contribuire a mantenere un dialogo aperto, civile e utile per tutti. Non vediamo l'ora di ritrovarvi nella prossima sezione commenti!