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«Problema-coronavirus? La scienza non l'ha risolto, ne ha creati altri»

GINEVRA«Problema-coronavirus? La scienza non l'ha risolto, ne ha creati altri»

29.05.20 - 08:31
«La medicina ha fatto una figuraccia; sbagliato dare agli scienziati un credito illimitato».
keystone-sda.ch (TINO ROMANO)
«Problema-coronavirus? La scienza non l'ha risolto, ne ha creati altri»
«La medicina ha fatto una figuraccia; sbagliato dare agli scienziati un credito illimitato».
Andrea Carlino, docente presso l'Università di Ginevra: «Il progresso della scienza? Indotti a tenere comportamenti che conosciamo da... 700 anni».

GINEVRA - «Questo virus non scomparirà più dalla nostra vita», ha raccontato Daniel Koch, cancellando le speranze di chi pensa alla commercializzazione del vaccino come alla fine di un incubo. Ma è davvero così? Eppure il mondo è stato in grado di archiviare le pandemie che si sono presentate in passato.

«La pandemia non finirà mai – ci ha interrotti Andrea Carlino, docente di storia della medicina presso l'Institut Ethique Histoire Humanités dell'Università di Ginevra – È infatti davvero molto improbabile che un giorno, anche lontano, potremo dire di aver cancellato del tutto il Covid-19. D'altronde non siamo stati in grado di azzerare quasi tutte le grandi malattie del passato, non vedo perché dovremmo farcela in questa occasione. Solo il vaiolo è arrivato alla sua conclusione medica. Ma è un caso eccezionale. La peste, per esempio, c'è ancora».

Ci dovremo abituare a una vita di mascherine e distanze sociali.
«No, se c'è una cosa che la storia ci ha insegnato è che prima o poi le epidemie finiscono».

Ci ha appena parlato di malattie ancora tra noi...
«La malattia non si estingue; a livello sociale però la popolazione riesce a voltare pagina. Mi spiego. Non viene scovato il medicinale in grado di estirpare completamente il contagio; si riescono però ad adottare delle strategie politiche e comportamentali in grado di annullare le preoccupazioni delle persone».

Si trova il modo di controllare il contagio e, così, di far passare la paura?
«Esatto. Con il passare del tempo, mentre la malattia cambierà, si sposterà, noi diventeremo sempre più bravi a evitarla. I timori saranno di conseguenza minori. Come le limitazioni che andremo a osservare. Semplifichiamo? Le persone si stancheranno di avere paura e le loro preoccupazioni si sposteranno su altro».

Si pensa che l'influenza spagnola passò anche perché, finita la Prima guerra mondiale, le persone avevano davvero voglia di voltare pagina.
«L'aspetto mentale è molto importante. E io credo che anche con il coronavirus sarà così».

Dovremo quindi attendere un evento drammatico che ci distragga?
«La crisi economica e sociale che ci attende sarà profonda. Penso che sarà quella - piuttosto che la possibilità di infettarsi - che catalizzerà le preoccupazioni di molti nel prossimo futuro. Serviranno almeno due o tre anni perché si completi quel “rimbalzo” con il quale torneremo ai livelli ai quali eravamo abituati».

Vaccino e cure alternative renderanno poi la situazione ancor meno pesante?
«La scienza ha fatto una figuraccia. È giusto essere chiari. Non è certo uscita rafforzata da tutta questa storia. E non mi riferisco a infermieri o medici, ma proprio al modo in cui si è affrontato – a livello generale – il contagio. La medicina, parlo da storico, è una disciplina fondata su incertezze e tentennamenti. Su prove da fare prima di trovare, forse, una soluzione. Visti i progressi fatti soprattutto dal '900 in poi, c'eravamo illusi che potesse essere più efficace, che potesse risolvere tutto. Avevamo grandi aspettative insomma, ma siamo rimasti delusi: tutto il sistema si è mostrato debole. In questo caso ci ha indotti a tenere comportamenti che conosciamo da... 700 anni. Dalla peste del 1300. C'è un contagio e il virus si trasmette per via aerea? Allora pratichiamo un distanziamento indiscriminato. Se è progresso questo...».

Nel momento critico ci si è rivolti agli esperti.
«E va bene. È giusto così. Sbagliato è stato dare agli scienziati un credito illimitato. I Governi si sono affidati totalmente alle loro conoscenze mentre sarebbe stato più logico ascoltare il loro parere ma poi valutarlo insieme ad altri aspetti, per salvaguardare economia, socialità, diritti... La scienza monolitica che ci è stata sbattuta in faccia non ha insomma risolto il problema portato dal coronavirus. Ne ha però creati altri».

Questo porterà a un cambiamento?
«Gli scienziati, penso ve ne siate accorti, ora sono considerati ma non più idolatrati. Non escludo che, tenuto conto del fallimento della medicina tradizionale, nel prossimo futuro prendano nuovamente quota discipline non tradizionali e religione. Ma questo è un altro discorso».

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COMMENTI
 

Mah916 3 anni fa su tio
Mascherine??? Infette gettate nei rifiuti comuni (e non come correttamente dovrebbero essere smaltite, rifiuti speciali o ospedalieri), cestini pubblici, cassonetti o per terra magari.. Anche solo consigliare l'uso delle mascherine sara' veramente d'aiuto per il virus bravi!

Canis Majoris 3 anni fa su tio
Dopo il fallimento della medicina tradizionale? Allora tutti a prendere globulini di zucchero o anche chiamata omeopatia e a pregare un dio... ma per favore!

tip75 3 anni fa su tio
dove lo hanno tirato fuori questo qui dal kinder? alcune cose saranno anche vero ma pensare ai soldi quale preoccupazione per non pensare a morire di covid mi sembra un enorme idiozia. se l medicina come sostiene non ha fatto passi avanti vedo che non li ha fatti nemmeno lo studio della storia che lui rappresenta

miba 3 anni fa su tio
Dopo i melodrammi, le previsioni apocalittiche, le ondate che avrebbero dovuto causare danni incalcolabili (che ora per non fare la figura dei fessi sono state posticipate al prossimo inverno..), i luminari della medicina e della scienza che hanno fatto a gara per contraddirsi tra loro, i talk show televisivi fino alla nausea, le fake news e le fake news delle fake news eccone un altro che tenta la via di Nostradamus... La versione più credibile ne semplice (prof. Raoul, semmai vedere in YouTube) è quella che si tratta di un virus e come tutti i virus arriva, colpisce, aumenta, poi cala ed alla fine sparisce. Finora I FATTI non stanno proprio dimostrando questo????

jettero 3 anni fa su tio
Ogni giorno una nuova teoria, e comunque con i tentativi si accumula know-how e "magari" arrivi alle soluzioni, se non fai niente e lasci tutto ai politici, ciao.

lecchino 3 anni fa su tio
Ogni opinionista va bene purché sia drammatico. E di questi tempi imparati e studiati che hanno voglia di emergere perché hanno passato una vita nell'ombra ce n'è a bizzeffe...

Don Quijote 3 anni fa su tio
Concordo al 100%. Quest'influenza un po' più aggressiva della media avrebbe avuto un andamento identico con o senza distanziamento. I corona virus sono una costante senza alcun rimedio, e come tutti gli anni decimano la popolazione indebolita dall'età in concomitanza con altre patologie. L'unica vera difesa è restare giovani e in forma il più a lungo possibile, bisogna cambiare mentalità e stile di vita piuttosto che prendere decine di pastiglie per tenere a bada patologie dovute esclusivamente a cattive abitudini. Diabete ed ipertensione sono un male dilagante di questo secolo, non diamo la colpa alla natura o al CV19, eppure la soluzione è veloce è semplicissima e non serve nemmeno la scienza, certo, ci vuole intelligenza, buon senso e un po’ di buona volontà. Se pensate che la soluzione sia la mascherina o il vaccino, vi consiglio un psichiatra.

Nazgul 3 anni fa su tio
Risposta a Don Quijote
Sia l'affermazione che il covid sia "solo un'influenza più aggressiva della media" e che "l'andamento è identico con o senza distanziamento" sono fattualmente sbagliate.

Don Quijote 3 anni fa su tio
Risposta a Nazgul
Sbagliate! Non mi sembra di avere detto che la radice quadrata di 81 è 8. Fattualmente abbiamo un’influenza più aggressiva del solito con circa 300'000 morti, ben lontani dai 20 milioni della spagnola nel 18 e degli oltre 2 milioni nel 57, quando il virus viaggiava a piedi e non in aereo, con una densità di popolazione non confrontabile. Il CV19 è arrivato nel periodo influenzale e ha perso forza come da manuale, ha causato circa 300'000 morti (il triplo della norma) con età media di 80 anni e in concomitanza di diverse patologie pregresse. Possiamo disquisire quanto vuole, ma i fatti ed i numeri dicono che siamo molto più vicini al range di una banale influenza che a quelle delle epidemie citate, dove sono morti prevalentemente giovani e giovanissimi in perfetta salute. Rispetto la sua percezione che è diversa dalla mia, ma il termine “sbagliate” è fuori luogo.

Nazgul 3 anni fa su tio
Risposta a Don Quijote
...e ci mancherebbe anche di ritrovarci in una situazione paragonabile a quella della spagnola (probabilmente la peggior pandemia, per tasso di mortalità, di tutti i tempi). Non è che se non muoiono milioni di persone allora non è un problema; andiamo piuttosto a vedere la differenza delle morti totali rispetto agli anni passati: curiosamente durante il periodo covid sono morte molte più persone rispetto allo stesso periodo degli anni scorsi (rispetto al valore base che comprende anche le epidemie stagionali). Alcune regioni/nazioni hanno avuto un picco anche del +50% (!). Ripeto, non è la peste nera ma definirla "un' influenza un po' più aggressiva" mi sembra un tantino riduttivo.

Nazgul 3 anni fa su tio
Risposta a Don Quijote
La tua seconda affermazione è che la propagazione non dipende dalle misure di distanziamento sociale, che è ancora più facile da confutare: abbiamo i dati di N nazioni e N andamenti differenti, che dipendono in gran parte da quali misure sociali sono state adottate, con quale tempistica e come sono state rispettate dalla popolazione.

Don Quijote 3 anni fa su tio
Risposta a Nazgul
Concordo con te che, anche un numero inferiore di morti è un problema, comunque conta anche l’età media dei morti e le concause. Per quanto concerne l’efficacia dell’isolamento attuato palesemente in ritardo, non sono d’accordo, sono mancati gli esperti e i politici in grado di leggere la situazione cinese e di chiudere le frontiere per tempo, invece hanno permesso al virus di entrare in casa spalancando porte e finestre … dopo di che, il virus ha seguito il suo decorso naturale ed i politici si sono lavati la coscienza prendendosi il merito della chiusura forzata e scaricando il disastro economico (che ancora deve arrivare) come un effetto collaterale inevitabile, invece era evitabile in buona parte, bisognava isolare e proteggere per tempo i soggetti a rischio. Le curve di mortalità nei vari paesi rispecchiano fedelmente l’età media della popolazione (vedi l’Africa con 1.3 miliardi e 26 anni età media), da sottolineare che nessun paese a parte la Svezia ha partorito una strategia propria, tutti hanno copiato il vicino e cioè, facciamo qualcosa quando il cane ci morde le chiappe. Le curve di propagazione invece dipendono più dalle abitudini e dalla densità della popolazione che dalla strategia.

pillola rossa 3 anni fa su tio
Concordo sul fatto che il virus non scomparirà. Però si indebolisce e questo ne modifica decisamente l’approccio. Fondamentalmente entrano in gioco due meccanismi. Il primo è sicuramente legato al fatto che siamo di fronte ad un virus a RNA, molecola molto instabile rispetto al DNA. Questo vuol dire che durante la replicazione, questo genoma a RNA è soggetto ad errori di copiatura. Statisticamente parlando, è molto più probabile che un errore di copiatura e quindi una mutazione risulti sfavorevole, piuttosto che favorevole. Il virus ha quindi davvero pochissime possibilità di potenziarsi, ma moltissime possibilità di indebolirsi in modo autonomo. Il secondo fattore che entra in gioco nell’indebolimento del virus è invece più legato al nostro (tristemente snobbato) sistema immunitario. In effetti la nostra risposta immunitaria innata è capace di orchestrare un sistema enzimatico in grado di infliggere modifiche al codice genetico del virus mediante un meccanismo noto come RNA editing in modo simile a un sistema di hackeraggio messo in atto dalle nostre cellule infettate. L'interazione con l'essere umano quindi influenza moltissimo l'evoluzione del virus accelerandone l'indebolimento, così come stiamo osservando e come osservato dai clinici. Per il resto concordo assolutamente sul fatto che è stato dato credito illimitato agli scienziati.

Don Quijote 3 anni fa su tio
Risposta a pillola rossa
Infatti tutte le influenze, anche quelle toste come la spagnola e l'asiatica si sono calmate naturalmente e non per merito dei vaccini. Il CV19 è aggressivo ma irrilevante rispetto alla spagnola del 18 o l'asiatica del 57, rimarrà nei libri di storia grazie alla cialtronesca informazione mediatica e alla prima recessione economica creata dai governi.

marco17 3 anni fa su tio
Un altro che parla perché ha la bocca...

Don Quijote 3 anni fa su tio
Risposta a marco17
... diceva un assino ascoltando un concerto di Pavarotti ...

GI 3 anni fa su tio
va bene vedere il bicchiere mezzo vuoto.....ma finché ci sarà vita sulla terra.....questi "problemi" continueranno a sussistere....

JefNiro 3 anni fa su tio
Per chi è ancora titubante consiglio di leggere 2-3 volte questo articolo così magari lo aiuterà a farsene una ragione.. Tutto giusto, tutto vero, tutto tristemente ovvio a 5 mesi (o forse di più?) dall'inizio di questa triste pagina di storia. La scienza ha fallito e mai e poi mai vorrei sapere se addirittura abbia contribuito alla diffusione (vedi laboratorio di Wuhan).

Danny50 3 anni fa su tio
Se lo dice Carlino... Siamo a posto

tazmaniac 3 anni fa su tio
Beh, stiamo parlando dell'ovvio, non sta dicendo niente di così eccezionale. Dice tuttavia una mezza verità, poichè diverse malattie come appunto la peste o anche varicella, morbillo o rosolia, sono quantomeno state confinate di parecchio e nel mondo occidentale e "igenico" e/o grazie ai vaccini, sono malattie che non fanno paura più di tanto. Poi che la medicina non abbia fatto progressi beh...questo mi lascia parecchie perplessità sulla serietà di questo individuo. Un altro fenomeno che pensa di uscire dal branco, non rendendosi conto che in questo modo, ne esce dalla parte sbagliata (orifizio posteriore sottoforma di torta).

Mattiatr 3 anni fa su tio
Risposta a tazmaniac
Il sciore afferma che nell'ultimo secolo la medicina e la scienza medica hanno fatto enormi passi avanti. Malgrado ciò durante la crisi sono stati adottati approcci antiquati. Non chiedermi cosa intenda o cosa si possa fare perché non lo so. Tuttavia mi trovo d'accordo su una per tentare di risolvere un problema se ne sono creati molti altri, considerando che il covid-19 è ancora un problema, direi che non sbaglia a dire che il sistema adoperato non è il migliore. Diciamo che per liberare un piede dalle sabbie mobili abbiamo usato l'altra gamba, ora siamo immersi fino al bacino.

Heinz 3 anni fa su tio
Il titolo è rassicurante, una ventata di ottmismo e positività...

york11 3 anni fa su tio
Preveggenza non poi così difficile del professore: «La crisi economica e sociale che ci attende sarà profonda. Penso che sarà quella - piuttosto che la possibilità di infettarsi - che catalizzerà le preoccupazioni di molti nel prossimo futuro. Serviranno almeno due o tre anni perché si completi quel “rimbalzo” con il quale torneremo ai livelli ai quali eravamo abituati»... Tornare in 2 o 3 anni ai livelli ai quali eravamo abituati è una previsione oltremodo ottimistica, la realtà è tutt'altra: Non si tornerà mai più alla situazione pre Covid-19, c'è stato un cambiamento epocale (probabilmente indotto) del quale molti dei "andrà tutto bene" non se ne sono ancora accorti.

Nazgul 3 anni fa su tio
Ridicolo, asserire che i metodi di prevenzione e contenimento utilizzati oggi sono gli stessi del medioevo perchè si assomigliano in linea di principio è come dire che la nostra rete di trasposto e logistica è paragonabile a quella del medioevo perchè i nostri veicoli hanno le ruote come i carri che si usavano ai tempi. Certo che ci vuole un bel coraggio per dare la colpa alla scienza di ciò che, di fatto, è fallimento politico e sociale.

spank77 3 anni fa su tio
Io dico che L unica certezza e che nessuno ha la sfera di cristallo per conoscere il futuro della malattia covid19. E direi anche che non si possa paragonare con la peste... Le condizioni igienico sanitarie erano alquanto differenti. Vige la consapevolezza individuale, ovvero comportarsi adeguatamente in base al rischio di contagio. Se le cifre tornano a salire attivare il campanello di allarme e el mentre restare vigili e attenti a quello che succede. E magari per il momento evitare ancora di buttarsi nella mischia ad occhi chiusi.

Mah916 3 anni fa su tio
Bell'articolo, ben scritto e tema interessante, mi piacerebbe leggere un articolo sull'impatto che guanti e mascherine potrebbero avere sull'ambiente.... devastante!

Thor61 3 anni fa su tio
Risposta a Mah916
Se poi vengono gettati per terra sui marciapiedi di sicuro!!! Saluti
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