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BERNATest e tracciabilità, le risposte su come impediremo la ripresa del virus

30.04.20 - 20:46
L'Ufficio federale della sanità pubblica spiega come individuare precocemente i nuovi contagi
Keystone
Test e tracciabilità, le risposte su come impediremo la ripresa del virus
L'Ufficio federale della sanità pubblica spiega come individuare precocemente i nuovi contagi

BERNA - Finora erano previste condizioni restrittive per l’impiego dei test. Perché ora saranno nuovamente testate tutte le persone con sintomi?
«Durante la fase intensa dell’epidemia, le rigide raccomandazioni di igiene e di distanziamento sociale e i severi provvedimenti, come la chiusura delle scuole e dei negozi, hanno permesso di impedire l’ulteriore diffusione del virus e proteggere le persone particolarmente a rischio. I test sono stati effettuati soprattutto a persone con sintomi gravi o appartenenti a gruppi a rischio per le quali il risultato del test di laboratorio era determinante per il seguito del trattamento. Con l’appiattimento della curva epidemiologica cala il numero di nuove infezioni. I
provvedimenti di protezione dal virus saranno allentati gradualmente. L’obiettivo è ora di impedire una ripresa dei contagi. Per individuare rapidamente ogni nuova infezione possibile, saranno testate tutte le persone con sintomi. I medici cantonali potranno inoltre decidere di testare le persone ricoverate negli ospedali o nelle case di cura per impedire e controllare la diffusione del virus all’interno di queste strutture».

Sono raffreddato e ho mal di gola. Devo fare il test?
«Il test è raccomandato alle persone che presentano i seguenti sintomi: malattia acuta delle vie respiratorie come tosse, mal di gola, affanno, con o senza febbre, sensazione di febbre, dolori muscolari o improvvisa perdita del senso del gusto o dell’olfatto. Chiunque manifesti questi sintomi deve rivolgersi al proprio medico o effettuare l’autovalutazione sul coronavirus e seguire le istruzioni raccomandate».

Dove posso fare il test?
«Le offerte di test variano da un Cantone all’altro. Chi intende fare il test, necessita generalmente di una prescrizione medica. In alcuni Cantoni è sufficiente il risultato dell’autovalutazione sul coronavirus. Le persone con sintomi possono farsi testare in numerosi studi medici, ospedali o centri appositamente designati; talvolta è necessario annunciarsi».

Cosa accade se il test è positivo?
«La persona risultata positiva al test deve isolarsi per non trasmettere il virus ad altre persone. L’isolamento dura almeno 10 giorni e viene controllato dalle autorità cantonali».

Quanto costa il test e chi lo paga?
«Il test costa circa 100 franchi. Come per altri esami diagnostici, il test è rimborsato dalla cassa malati, franchigia esclusa, per le persone con sintomi gravi o un rischio elevato di complicanze. I test in persone con sintomi lievi non appartenenti a gruppi a rischio servono a sorvegliare l’epidemia e sono a carico dei Cantoni».

Torna il tracciamento - L'Ufficio federale della sanità pubblica ha fornito anche risposte sul tema del tracciamento dei contatti e la ricerca delle persone entrate in contatto con un caso di infezione. Per tenere sotto controllo l’epidemia, deve essere rintracciata ogni possibile nuova infezione. Dove si è recata la persona infetta negli ultimi giorni, con chi è entrata in stretto contatto e chi potrebbe avere contagiato? Individuare le catene di trasmissione mediante un tracciamento dei contatti mirato è fondamentale per impedire durevolmente una recrudescenza dell’epidemia.

Perché si ricomincia solo ora con il tracciamento dei contatti, già effettuato dai Cantoni all’inizio dell’epidemia?
«Il tracciamento sistematico di ogni nuovo caso è molto oneroso. I servizi federali e cantonali competenti ritengono sia nuovamente possibile non appena il numero di nuove infezioni sarà al di sotto di circa 100 casi al giorno in tutta la Svizzera. Si presumono circa 20 contatti per persona infetta, che dovranno essere tutti informati individualmente. I Cantoni sono competenti per il tracciamento dei contatti e possono a tale scopo avvalersi di personale di supporto».

Chi si intende per contatto stretto a rischio contagio?
«Per contatto stretto si intende una persona che ha avuto un contatto ravvicinato (per più di 15 minuti a una distanza inferiore ai due metri) con un caso di infezione confermato durante il periodo di contagiosità (dopo o 48 ore prima della comparsa dei sintomi), senza misure di protezione come mascherine igieniche o pannelli divisori».

Chi mi informa se sono stato a contatto con una persona infetta?
«Le autorità cantonali avvertono le persone interessate e spiegano loro come procedere».

Se sono tra i contatti di una persona infetta, devo mettermi in quarantena?
«Sì. I contatti stretti devono mettersi in quarantena per impedire una possibile ulteriore diffusione del virus. Il medico cantonale ordina la messa in quarantena.
Se compaiono sintomi nei 10 giorni successivi al contatto, il medico prescriverà un test. Se in questo periodo non compaiono sintomi, si può ritenere che la persona non sia stata contagiata.
La quarantena è quindi conclusa».

A cosa serve l’app per il tracciamento di prossimità?
«Le applicazioni digitali possono completare il tradizionale tracciamento dei contatti svolto dai Cantoni e contribuire a individuare i contatti dei nuovi casi di infezione. Ciò vale soprattutto per le app per smartphone che registrano i contatti mediante la tecnologia radio bluetooth. Questa funzione permette di rintracciare chi è entrato in contatto con una persona risultata
positiva. Chiunque abbia avuto contatti con una persona infetta per più di 15 minuti a una distanza inferiore ai due metri riceverà una notifica e sarà invitato a chiamare l’infoline Coronavirus indicata nell’app per sapere come procedere. Se il medico ritiene opportuno effettuare il test per il coronavirus e questo risulta positivo,  prescrive l’isolamento. Il medico cantonale spiegherà come procedere.

Se sono in congedo malattia durante l’isolamento o la quarantena, continuo a ricevere lo stipendio?
«Sì, se l’isolamento è prescritto dal medico (certificato medico) o dalle autorità cantonali. La quarantena, invece, deve essere necessariamente disposta dalle autorità cantonali. Chi si mette in quarantena volontariamente, perché entrato in contatto con una persona infetta, deve informarsi dal proprio medico o alla hotline dell’UFSP su come procedere».

Quanto dura la fase di contenimento?
«L’obiettivo dei provvedimenti della fase di contenimento è impedire a lungo termine una nuova diffusione del virus e una ripresa dei contagi (finché non sarà disponibile un vaccino, ossia probabilmente per i prossimi 6-18 mesi). Se i casi torneranno ad aumentare, il tracciamento sistematico dei nuovi contatti non sarà praticamente più possibile e bisognerà rivalutare gli allentamenti e, se necessario, fare un passo indietro».

Cosa accade se il numero di nuovi contagi non diminuisce ma anzi subisce un’impennata?
«In base all’evoluzione epidemiologica saranno adeguati i piani di protezione e procrastinate le fasi di allentamento previste o abrogati almeno in parte alcuni degli allentamenti introdotti»

Come si impedirà che viaggiatori provenienti dall’estero importino il nuovo coronavirus in Svizzera?
«Questo piano è ancora in corso di elaborazione e deve essere coordinato con i Paesi confinanti. Tutti i provvedimenti devono garantire l’identificazione e l’isolamento di quanti più ammalati possibile per impedire la reimportazione del virus in Svizzera. Alla stessa stregua, bisognerà evitare che i cittadini svizzeri in viaggio esportino il virus in altri Paesi».

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