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ZURIGOLa fabbrica delle bugie

22.05.15 - 19:15
Il prossimo 14 giugno si vota per tre temi federali. Come al solito la battaglia propagandistica non risparmia colpi. Vi ricordate le previsioni del Consiglio federale sui bilaterali?
La fabbrica delle bugie
Il prossimo 14 giugno si vota per tre temi federali. Come al solito la battaglia propagandistica non risparmia colpi. Vi ricordate le previsioni del Consiglio federale sui bilaterali?

ZURIGO - Per chi ama la politica i dibattiti politici rappresentano talvolta un vero e proprio spasso. In ogni votazione popolare i dibattiti si animano e tra i favorevoli e i contrari capita che si arrivi ad una sorta di gara nel chi riesce a trovare lo slogan ad effetto più convincente. Di solito si punta tutto sui soldi o sulla paura. Nel marketing della politica l'obiettivo è ovvio: far parlare di sé, sollevare il dibattito per conquistare la tanto desiderata visibilità. Vi ricordate la polemica scoppiata lo scorso autunno per lo slogan "No a una sanità all'italiana", usato dagli oppositori in Ticino alla cassa malati unica? Lo slogan fu azzeccato: ne parlarono tutti non solo in Svizzera, ma anche in Italia, dove fu definita una “campagna choc”.

Il prossimo 14 giugno gli svizzeri sono chiamati ad esprimersi su quattro temi federali: la tassazione delle eredità milionarie, le borse di studio, la nuova legge radio-tv e la diagnosi preimpianto. Il Tages-Anzeiger oggi pone alcuni quesiti, ripresi da frasi che si sentono dire spesso in questa campagna: Con un sì alla tassazione all'eredità milionarie le aziende famigliari andranno in fallimento? Il modello svizzero di successo rischia ancora una volta di venire affossato? Pagheremo tutti 1.000 franchi di canone radiotelevisivo? Il direttore generale della SRG SSR Roger de Weck naviga veramente nell’oro?

"E' incredibile con quanta sfacciataggine il signor Bigler stia mentendo in questa campagna elettorale", ha commentato al quotidiano zurighese il consigliere nazionale Cédric Wermuth. Il socialista si riferisce agli oggetti in votazione riguardanti la tassazione sull'eredità milionaria e la nuova legge sulla radio-tv. Bigler, direttore dell'Usam (Unione Svizzera Arte e Mestieri), rigetta le accuse, sostenendo che anche il governo mente quando dice che il canone diminuirà per tutti.

"Chi mente più degli altri senza vergogna?" ha chiesto la NZZ in un editoriale. La risposta? ”Tutti". Judith Stamm, ex consigliera nazionale del PPD, è da tempo che critica quella che viene definita la "Lügenpropaganda", ossia la "propaganda della menzogna" che caratterizzerebbe, puntualmente, ogni votazione. A fine anni Novanta la consigliera nazionale aveva proposto di istituire una sorta di commissione di controllo della verità, in cui ci si sarebbe potuto rivolgere se al popolo non fosse stata detta la verità prima di una votazione. La proposta fu bocciata. Il parlamento giunse alla conclusione che sarebbe stato indegno per la democrazia svizzera introdurre un organo di controllo delle votazioni federali".


Il Tages-Anzeiger ha voluto ricordare alcune previsioni o promesse del Consiglio federale del passato.

Libera circolazione delle persone

Nel 2000 quando gli svizzeri votarono per la prima volta sugli accordi bilaterali con l'Europa sul libretto delle votazioni si leggeva più o meno così: "Come mostra l'esperienza nell'Unione Europea, risultano infondate le paure riguardanti un forte aumento dell'immigrazione dai paesi dell'Unione Europea". Allora il Consiglio federale stimava un arrivo dall’estero di 8-10mila persone al massimo per anno. Previsione errata: le persone giunte nel nostro Paese sono state dieci volte tanto. L'anno scorso l'UDC ha ricordato questo particolare, prima della votazione del 9 febbraio contro l'immigrazione di massa. E ha vinto.


Riforma II dell’imposizione delle imprese

Nel 2008 l'ex ministro delle finanze Hans-Rudolf Merz (PLR) stimava in alcune decine di milioni di franchi il mancato introito per le casse dell'erario nell'attuazione della riforma II dell’imposizione delle imprese. I milioni mancanti, però, sono stati ben 600. Come ricorda il Tages-Anzeiger, Merz scrisse qualche tempo dopo nel giornale "Svizzeri liberali": "Vi assicuro di non aver mai né ingannato né tradito il Parlamento”. Un tentativo di difesa pressoché inutile. Il fallimento della Riforma II dell’imposizione delle imprese sarà sempre considerato il fallimento di Hans-Rudolf Merz. E la prossima riforma in arrivo non avrà vita facile alle urne.


AlpTransit

L'Ufficio federale dei Trasporti ci ha fatto sapere ad inizio aprile che Alptransit costerà ben 300 milioni in meno rispetto alla previsione del 1998: 18,2 miliardi anziché 18,5. Nel 1992 fu promesso che la trasversale alpina avrebbe avuto dei costi "sopportabili" e che sarebbero ammontati a 14,9 miliardi di franchi. Se si tengono in considerazione il caro vita, le tasse e i tassi di interesse, come ha fatto recentemente la "Schweiz am Sonntag", il totale dei costi ammontano a 23,5 miliardi di franchi.


Iniziativa delle Alpi

650mila camion all'anno hanno il permesso di attraversare le Alpi ogni anno. E' questo il limite iscritto nella Costituzione dopo il "Sì" del popolo all'iniziativa delle Alpi nel 1994. Il limite non è mai stato rispettato. Nel solo primo semestre del 2014 i camion che hanno attraversato le Alpi sono stati 567.000. Lo scorso febbraio una nuova perizia dell'Università di Friburgo ha criticato ancora una volta la "evidente violazione della Costituzione.

Prima della votazione di allora l'ex Consigliere federale Adolf Ogi (UDC) aveva sostenuto che un "Sì" all'iniziativa delle Alpi avrebbe significato l’affossamento del progetto di costruzione di una nuova autostrada in Vallese. Sei mesi dopo il voto lo stesso Consigliere federale propose la costruzione della nuova autostrada. La sua previsione (o forse bugia?) si è rivelata quindi sbagliata.

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