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BASILEA

Insulti e fuochi d’artificio durante la festa: Taulant Xhaka continua a pagare

Multe e reprimende per l’ex calciatore
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Insulti e fuochi d’artificio durante la festa: Taulant Xhaka continua a pagare
Multe e reprimende per l’ex calciatore
Tripla sanzione: il 34enne è stato un pessimo esempio.
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BASILEA - La felicità per il traguardo raggiunto, la gioia condivisa con i compagni, la leggerezza data dalla consapevolezza di essere alla fine di un viaggio lungo e molto soddisfacente… Tutto ciò ha giocato un brutto scherzo a Taulant Xhaka il quale, la scorsa primavera, durante la festa per il titolo conquistato dal suo Basilea è andato oltre il limite. E per questo ha pagato.

Il 34enne non si è limitato a sollevare il trofeo, consumare alcol e interagire con i tifosi: al culmine delle celebrazioni ha fatto esplodere un fuoco d’artificio e ha preso di mira un club rivale. «Morte e odio allo Zurigo», ha intonato felice. 

Felice e… bastonato. Il suo comportamento è infatti stato immediatamente stigmatizzato dal suo stesso club (oltre che ovviamente da tutti i rappresentanti del pallone rossocrociato) ed è finito sotto la lente della Commissione disciplinare della Swiss Football League (SFL), che già il 16 maggio lo ha punito con una multa di 7’500 franchi e 18 ore di servizio civile a favore del calcio, da programmare entro 6 mesi.

La giustizia sportiva aveva però in qualche modo le mani legate, visto che Taulant aveva già comunicato la sua intenzione di appendere le scarpe al classico chiodo. La fine della carriera dell’ex centrocampista non ha comunque intenerito le istituzioni: pure la Procura di Basilea e Swiss Sport Integrity hanno infatti detto la loro sulla questione. La prima ha inflitto al renano una multa di 15’000 franchi svizzeri per aver fatto esplodere materiale pirotecnico in un luogo affollato. La Fondazione responsabile dei controlli antidoping e delle violazioni etiche nello sport lo ha invece punito, seppur fissando l’effetto sospensivo, “poiché ha urlato messaggi d'odio verso i tifosi”. Taulant "si è comportato in modo antisportivo in pubblico, violando i principi del fair play" e "ha mostrato una totale mancanza di rispetto per gli avversari e i loro tifosi", gettando così "discredito sullo sport svizzero". Per questo ha stabilito che dovrà seguire un corso di formazione comportamentale sul tema della violenza e dovrà pagare un’ammenda di 3’900 franchi.

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